Donald Trump ha rischiato grosso col Covid-19. Il New York Times ha svelato solo oggi che il Tycoon non ha avuto il virus in forma leggera come lasciato ipotizzare qualche mese fa, quando ha annunciato che lui e la moglie Melania erano positivi. A quanto pare l’ex Presidente degli Stati Uniti d’America aveva livelli di ossigeno nel sangue “estremamente bassi e un problema polmonare associato alla polmonite causata dal Coronavirus”. In sostanza, come spifferato da fonti certe al quotidiano americano, Trump ha rischiato di morire seriamente. La sua prognosi è diventata così preoccupante che, prima di essere portato al Walter Reed National Military Medical Center lo scorso ottobre, i suoi funzionari credevano che “avrebbe dovuto essere messo in ventilazione assistita”. Le fonti vicine a Trump hanno detto che erano stati scoperti degli “infiltrati polmonari, che si verificano quando i polmoni sono infiammati e contengono sostanze come fluidi o batteri”. La loro presenza, soprattutto quando un paziente mostra altri sintomi, può essere un segno di un caso acuto della malattia.
Trump e il Covid, situazione grave: la verità
Il livello di ossigeno nel sangue di Trump è stato motivo di estrema preoccupazione, perché era sceso fino al valore 80. Non solo: le fonti consultate dal New York Times hanno inoltre assicurato che Trump non voleva essere portato dalla Casa Bianca al Walter Reed. Il 74enne ha ceduto solo quando gli assistenti gli hanno detto che poteva morire da solo o rischiare di aspettare fino a quando i servizi segreti statunitensi non fossero stati costretti a portarlo fuori se si fosse ammalato. In più durante il periodo di ricovero, il suo team medico ha cercato di minimizzare la gravità della situazione, dicendo che era in ripresa. Data l’età e i chili in più Trump era invece a rischio malattie gravi e gli è stato prescritto un ciclo di trattamenti aggressivi. Il periodo di ricovero è durato tre giorni. Al momento il diretto interessato non ha replicato a queste rivelazioni.