“Trazzeri”: Ritratti e storie rosanero – Massimiliano Gangemi e Giorgio Vallone, “Siamo Solo palermitani!”
Questa settimana vogliamo raccontarvi la storia di una grande amicizia, dell’incontro tra due ragazzi palermitani, militari dell’esercito italiano di stanza a Vercelli, che dopo essersi conosciuti hanno scoperto di avere in comune una grande, immensa ed inguaribile passione per i colori rosanero. Cosa accade dopo questo incontro ce lo facciamo raccontare dai nostri protagonisti: Massimiliano Gangemi e Giorgio Vallone.
Ben trovati ragazzi, vi siete conosciuti a Vercelli grazie al vostro lavoro, ma da quanti anni vi trovate in Piemonte e da quale quartiere palermitano siete originari…
Giorgio: «Sono originario di Cruillas e vivo a Vercelli da 17 anni».
Massimiliano: «Il mio quartiere è la Zisa, sono arrivato in Piemonte nel 2001».
Dopo esservi presentati come colleghi, avete scoperto di essere entrambi tifosissimi del Palermo. Cosa ha rappresentato per voi questa piacevole scoperta e quanto è stata importante nella crescita della vostra amicizia?
Massimiliano: «La passione per i colori rosanero è stata importantissima: ha cementato la nostra amicizia, ci siamo conosciuti parlando del Palermo. All’inizio guardavamo le partite nel bar della Caserma, dove tutt’ora prestiamo servizio, e da subito abbiamo deciso di fare insieme tutte le trasferte, siamo gli unici due palermitani del nostro Reggimento a seguire la squadra in giro per l’Italia».
Giorgio: «Dopo esserci conosciuti, siamo stati destinati entrambi per una missione di sei mesi a Sarajevo ed è lì che la nostra amicizia si è fortificata. Quando siamo partiti per la Bosnia-Erzegovina, portai con me il decoder di Sky e la parabola. Nelle nostre domeniche libere, insieme ad altri commilitoni palermitani, ci riunivamo sotto la tenda a vedere le partite del Palermo».
Massimiliano: «Giuro che a Sarajaevo ci mancava tutto, ma il Palermo no, era sempre con noi!».
Come è nata l’idea di fondare il gruppo “Siamo solo palermitani” e come è stato il suo percorso in questi anni?
Massimiliano: «Più che un gruppo all’inizio era un duo, poi dopo la partita Genoa-Palermo, arbitrata da Valeri, finita 2- 2 per un rigore concesso a tempo scaduto, ci siamo guardati in faccia e ci siamo detti: “Ogni volta parliamo fra noi due, ma perché le nostre chiacchiere non le condividiamo con gli altri tifosi?”».
Giorgio: «Così, nel 2010, è nata l’idea di creare la nostra pagina Facebook “Siamo solo Palermitani”. Il nome l’abbiamo deciso insieme e oggi siamo fra le pagine del Palermo più seguite, con una interazione di quasi 18 mila persone».
Pur abitando al Nord, non fate mancare il vostro sostegno alla squadra rosanero, affrontando tanti sacrifici sia a livello economico che a livello familiare. Vi rattrista sapere che moltissimi palermitani residenti in città sono tifosi delle cosiddette “big” e disertano il “Barbera”?
Massimiliano: «E’ normale che ci rattristi sapere che molti palermitani non tifano per la squadra della propria città. Io e Giorgio facciamo molti sacrifici quando andiamo in trasferta, ci alziamo alle 6 di mattina e poi maciniamo parecchi chilometri per poter vedere il Palermo. Anche dividendo tutte le spese, ogni trasferta ci costa mediamente 70 euro. Oltre ai soldi del biglietto, infatti, ci sono anche i soldi per la benzina».
Giorgio: «Sapere che c’è gente che ha la fortuna di avere il Palermo nella città dove vive e non va allo stadio o non tifa per la squadra rosanero non è bello, noi facciamo di tutto per fare più trasferte possibili, sicuramente quando si è lontani da casa il sentimento per il Palermo si rafforza!».
Seguite il Palermo, in lungo e in largo per il Nord Italia e non solo, come vivete le partite in trasferta negli stadi dove siete sempre ospiti?
Massimiliano: «Sappiamo la mattina come partiamo e non sappiamo come ritorneremo. Fare le trasferte è rischioso, cerchiamo sempre di evitare al massimo le occasioni di contrasto con le altre tifoserie. Può succedere che qualche esagitato provochi, noi però ci teniamo fuori da qualsiasi lite».
Giorgio: «Da circa 3 anni ci siamo aggregati a “Ragazzi fuori 1900”, un gruppo di tifosi palermitani che vivono in Emilia. Prima si chiamavano “Cuori Emigrati”, ci siamo conosciuti in occasione di una trasferta e da allora stiamo con loro per tifare insieme il nostro Palermo».
Quale trasferta vi è rimasta particolarmente nel cuore e perché?
Massimiliano: «La più lunga e la più pazza è stata quella che abbiamo fatto da Sarajevo a Palermo il 4 aprile 2004 per assistere al derby contro il Catania, quello in serie B che finì 5 a 0 per noi. Un mese prima avevamo programmato la licenza per poter essere liberi il giorno della partita. Era Pasqua, ma noi abbiamo saltato il pranzo con i nostri familiari e con un volo da Sarajevo siamo arrivati prima a Roma, poi da lì abbiamo raggiunto Palermo. In quel periodo eravamo fidanzati con le nostre attuali mogli che, ovviamente, sono venute allo stadio con noi!».
Giorgio: «Una trasferta molto sentita è stata quella di Novara del 3 maggio 2014: abbiamo festeggiato la promozione in serie A qua al Nord con tutti i giocatori. E’ stato davvero bellissimo, c’è anche un nostro video su Youtube (CLICCA QUI) che racconta tutte le emozioni di quella fantastica giornata».
Massimiliano: «Ogni volta che penso alla partita di Novara o quando passo da quello Stadio, rivedo quelle scene e mi scende sempre una lacrima!».
Cosa vi manca di più di Palermo, sperate un giorno di ritornare?
Massimiliano e Giorgio: «Ci manca tutto di Palermo, le strade dove siamo cresciuti, i nostri familiari, i nostri amici, il cibo di strada, il sole e il mare di Mondello. E sicuramente speriamo di tornare, dipendesse da noi pure domani e anche a piedi!».
Quale saluto volete mandare ai tifosi palermitani e quale è il vostro sogno o la vostra speranza per il futuro della nostra squadra del cuore?
Massimiliano: «Saluto tutti i fratelli rosanero e voglio dir loro di non arrendersi mai, ma di crederci sempre, fino alla fine. La mia speranza è che il Palermo ritorni ad essere nuovamente competitivo».
Giorgio: «Saluto tutti i quei tifosi rosanero che non abbandonano mai il Palermo, che con qualsiasi condizione meteo (sole, pioggia, vento) sono sempre presenti al Barbera. Per il futuro spero in una Società più vicino alla squadra e ai tifosi!».