Accuse gravi quelle lanciate da Stefano Pettinari, attaccante del Trapani, ai microfoni di “Trapanigranata.it” dopo la farsa di questo pomeriggio, con la squadra siciliana che non è scesa in campo contro la Casertana per la prima giornata di Serie C, non avendo avuto l’ok dagli organi preposti.
Queste le sue parole: «Nei primi due giorni ci siamo allenati con un positivo in squadra: noi ci eravamo sottoposti al tampone e ci siamo allenati senza averne il risultato. Poi abbiamo scoperto che c’era un ragazzo positivo. Questo episodio è stato solo il primo di una lunga serie. Quando ci siamo allenati non c’è mai stata la presenza del medico, come nella rifinitura di ieri. Hanno provato a tesserare un medico, ma la Procura oggi ha accertato il mancato tesseramento. Inoltre, questo dottore non ha assistito all’allenamento e non ci sono stati controlli. Le nostre difficoltà si stanno protraendo da un mese ed è sotto gli occhi di tutti. C’è la Procura Federale che ha verificato l’attuazione del protocollo sanitario: non so se oggi fosse tutto in regola, ma fino a ieri non lo è stato.
Mi sembra assurdo che una società chieda a dei giocatori di entrare in campo in queste condizioni, come se fosse una partita di calcetto tra amici, senza rendersi conto del lavoro che c’è dietro. È come rientrare da un lungo infortunio, come la rottura del crociato, senza fare una riabilitazione. Un ragazzo giovane che ha la possibilità di mettersi in mostra è normale che poi dia l’anima in campo, però deve essere preparato a certe situazioni. Le altre squadre si sono allenate, noi no».