La FM Service di Maurizio De Simone, come raccontato in precedenza, ha chiesto e temporaneamente ottenuto il pignoramento dei conti del Trapani Calcio. Alla base di questa iniziativa secondo De Simone un credito di 350.000 euro riconducibile alla fideiussione per il campionato di Serie C per la quale inizialmente si era fatta avanti come garante Liberty Lines per garantire l’iscrizione al torneo. Successivamente il garante è diventato, appunto, la FM Service. De Simone chiede la restituzione di 350.000 euro, ma è stato lo stesso imprenditore campano ad aver dichiarato alla Procura Federale lo scorso 4 novembre di non aver versato la seconda tranche da 175.000 perché il 21 giugno 2019 era avvenuto il passaggio delle quote alla nuova proprietà. Emergono ulteriori dettagli su alcuni pagamenti dubbi ad opera di De Simone durante il suo periodo al Trapani Calcio. Dei 175.000 che ha sostenuto di aver versato, leggasi la prima tranche, a titolo di compensazione, alla data della cessione alla contabilità del Trapani risultava una cifra inferiore e segnatamente un ammanco di 53.800€ versato proprio dalla società granata ad FM Service. Alla data della cessione della società quindi, la somma non poteva risultare compensata perché una parte era stata incassata. Durante la scorsa gestione inoltre il Trapani ha versato 69.400 euro alla DES Group, società riconducibile al padre di Maurizio De Simone per creazione, progettazione e sviluppo di un’applicazione dedicata al Trapani. Applicazione mai divulgata online. Nella clausola era inoltre prevista una penale da 15.000 in caso di risoluzione dell’accordo. Cifra che è andata a DES Group e inclusa nei 69.400 euro. Come riporta TMW, oltre questa cifra il Trapani durante l’interregno De Simone ha versato 18.100 euro alla società LPS e 6.700 euro a MDD per prestazioni rese e di cui non vi è traccia negli uffici granata, motivo per cui la società ha avviato un esposto dettagliato agli organi competenti segnalando anche queste spese. Entrambe le società sarebbero riconducibili indirettamente all’imprenditore campano. Nella contabilità del club adesso di Alivision risulterebbero anche dei prelievi non documentati per circa 50.000 euro, tra questo singolare uno da 11020 euro per “ricarica carta”. Fatti che l’attuale proprietà del Trapani contesta a De Simone e per i quali sono state avviate delle iniziative legali. Tutto fa pensare che l’11 giugno in occasione dell’udienza di secondo grado, si arriverà ad una decisione per questa burrascosa vicenda tra le parti e con carte alla mano il Trapani punta a riappropriarsi dei suoi conti correnti. Serpeggia ottimismo alla luce dei fatti costatati. Entro qualche giorno il Trapani potrebbe vedersi restituire l’utilizzo dei conti correnti…