Trajkovski: «Palermo scolpita nella mia anima. Senza la sconfitta di Frosinone…»
L’edizione odierna de “La Repubblica – Palermo” riporta un’intervista all’ex rosanero Alex Trajkovski.
Quei gol erano tutto tranne che banali. Bordate precise a giro dirette all’incrocio, come contro l’Udinese, o missili terra-aria calciati dal limite, come accaduto col Frosinone. Poi, la perla: quella rete segnata al “Barbera” di Palermo durante i minuti di recupero, che permise alla Macedonia del Nord di ottenere la vittoria contro l’Italia, eliminando gli azzurri dai Mondiali. Aleksandar Trajkovski, ex numero dieci rosanero dal 2015 al 2019, e ora all’Hajduk Spalato, sotto la guida di Rino Gattuso, ha definito l’esperienza a Palermo «la più importante della mia carriera».
Quattro stagioni trascorse in viale del Fante non si dimenticano, anche se culminate con il fallimento per illecito amministrativo della società allora di proprietà del presidente Maurizio Zamparini. «Quando lessi della sua morte non volevo crederci. Lo ricorderò per sempre, fu la mia svolta. Mi portò nel luogo che mi ha reso uomo e calciatore. E che rammarico la sconfitta ai play-off col Frosinone, forse il romanzo sarebbe cambiato».
Un’esperienza a cui è rimasto tutt’oggi particolarmente legato? «Per sempre. Questi sono ricordi incancellabili. Mio figlio Matej è nato in una clinica a Piazza Fonderia, lo chiamo affettuosamente “u picciriddu”, e anche mia moglie è rimasta legatissima. La Sicilia, e in particolare Palermo, sono scolpite nell’anima. Ho apprezzato tutto: dallo stile di vita allo street food, dalle atmosfere particolari al calore della gente».
Oltre al patron, c’erano anche Tedino e Jajalo… «Tra i tanti. Sono tre figure che mi hanno sempre spronato e incoraggiato dentro e fuori dal campo, per questo motivo la loro opinione non mi ha mai lasciato indifferente».
Sua fu anche l’ultima rete del vecchio Palermo, poi ripartito dalla D, contro il Cittadella: 2-2 a maggio 2019. Segnò anche il suo connazionale Nestorovski. «Il gol, se ce l’hai nel sangue, l’avrai per sempre. È una gioia, specialmente nello stadio di Palermo. Davanti a quella moltitudine di tifosi, diventa tutto più spettacolare. La carica arriva alle stelle: è pura adrenalina».