Una conferenza stampa pre partita inattesa quella andata in scena oggi a Boccadifalco. E non perché al match contro il Sassuolo mancano ancora due giorni, piuttosto per le parole ed i toni accesi usati da mister Eugenio Corini. Il tecnico rosanero, infatti, è letteralmente esploso ai microfoni dei giornalisti presenti presso la sala conferenze del Tenente Onorato. Uno sfogo tanto inaspettato quanto comprensibile, che non ha lasciato spazio alle interpretazioni. L’ex capitano del Palermo è stato sincero e senza peli sulla lingua. Non le ha mandate a dire a nessuno, soprattutto al suo presidente, mettendo per una volta da parte quell’aplomb che lo ha sempre contraddistinto. Da uomo, da giocatore e da allenatore.
Messo in discussione, pesantemente ed alla luce del sole, dal presidente Zamparini che ha ricontattato De Zerbi incassando un “no”, Corini ha confermato oggi di aver pensato a rassegnare le dimissioni e di aver poi cambiato idea. Stando alle parole del tecnico, infatti, a parte il patron friulano sono tutti dalla sua parte. Squadra, staff e tifosi. Tifosi che lo hanno riempito di attestati di stima, il cui entusiasmo ritrovato nelle ultime due gare casalinghe è il primo segnale di quanto bene abbia fatto il ritorno del “Genio” a Palermo.
E Corini lo sa. Ha piena consapevolezza di come le cose siano cambiate dal suo arrivo. Quattro punti in cinque partite non sono pochi per una squadra abituata a perdere nove partite consecutive. E forse è proprio questo che ha scatenato la rabbia del tecnico rosanero. A Palermo, infatti, c’è stato chi ha mantenuto ben saldo il proprio posto sulla panchina nonostante il record europeo negativo di ko. Quindi perché mettere in discussione chi è inciampato ad Empoli ma ha vinto in rimonta a Genova, destabilizzando ancora una volta un ambiente già devastato come quello del club di viale del Fante?
La situazione è drammatica e cambiare nuovamente guida tecnica questa volta non può e non deve essere la soluzione. Zamparini pensa che non ci sia più speranza e vuole un traghettatore che accompagni il Palermo verso la serie B? Bene. Ma perché non continuare con chi invece crede fermamente che tutto sia ancora possibile e che non lascerà nulla di intentato? Perché non lasciare il Palermo in mano a chi è amato da un’intera piazza e dai tifosi che uniti possono dare una mano alla squadra in vista di una difficile salvezza? D’altronde tentar non nuoce. Inoltre così il presidente avrebbe anche un allenatore in meno sul libro paga. E mentre serpeggia l’idea che Corini possa pagare proprio per questa sua voglia di salvare il Palermo, la palla passa adesso al presidente Zamparini. Chissà come avrà preso la sfuriata del “Genio”…