Tosi: «Modena squadra destinata a crescere, ha giocatori da serie A»
Intervistato da “PianetaSerieB” Dario Tosi ha parlato su vari temi che riguardano il campionato cadetto.
Ecco le sue parole
«È un rompicapo la Samp da inquadrare. Credo che pesi sull’economia generale della società le difficoltà accumulate negli scorsi anni. Tale aspetto impedisce ciò che si vuole. Altro aspetto è che c’è una piazza, molto bella, calda che segue con amore la squadra ma che ha aspettative molto diverse da quelle che oggi la squadra può dare. Questa contrapposizione credo che sia molto complicata. Molto spesso si fanno molte operazioni così: tagli e cuci e non riesco a vedere, da esterno, un progetto con idee chiare».
«Bisogna dire due cose. Primo, si possono comprare tutti i giocatori che una società vuole e se ha i mezzi. La cosa più difficile, seconda cosa da accennare, è comprare l’amalgama e creare un gruppo squadra forte. E poi la Serie B attuale, a parte l’equilibrio e che tutte le partite sono avvincenti, è tutta da verificare quello che accadrà. Ci sono squadre nella parte bassa della classifica che probabilmente non saranno lì alla fine e viceversa. Insomma, è un bel rebus: qualsiasi squadra può battere l’avversario di turno anche se sulla carta è molto più forte. Secondo me, fino a febbraio un’idea precisa di come sono i valori in campo non ce l’abbiamo».
Sulla capolista Pisa
«La reputo una squadra da primi cinque posti. Hanno lavorato negli ultimi anni, secondo me, molto bene come società. Quest’anno hanno anche preso un allenatore molto importante e molto affidabile e pian pianino, facendo un passetto alla volta, inserendo ogni anno, su un telaio ben collaudato, giocatori mirati stanno ottenendo quello che in genere lavorando in questo modo si può ottenere. Il Pisa è una squadra candidata ai primi posti questo sicuramente».
«Entrambe, anzi i gialloblu hanno ancora meno di giocatori importanti, hanno quella materia che abbiamo detto in precedenza che si fa fatica a comprare. Dunque una bella amalgama accompagnata da un gioco di squadra ben consolidato. In più hanno degli obiettivi mentali molto forti da parte di tutti e giocatori che vengono dal basso. I quali vogliono mettersi in mostra e dire la loro»
Su Modena e Reggiana – «I canarini li reputo una di quelle squadre che alla fine non sarà lì ma sarà più avanti. Purtroppo in questo periodo c’ha fuori parecchi elementi, ha perso giocatori importanti ma resto fiducioso perché c’è gente come Palumbo e Gerli che sono forti e potrebbero giocare addirittura in Serie A. Quindi è una squadra che è destinata a crescere. Anche la Reggiana, anche se un livello sotto al Modena, è una buona squadra e anche loro possono crescere in classifica».
La metamorfosi in casa Spezia
«Credo che sia cambiato questo: primo, hanno ceduto giocatori che a Spezia non volevano stare e che quindi creavano una demotivazione. Hanno fatto gruppo, si sono resi conto della categoria dove sono e adesso, in questo momento, io li ho visti contro la Reggiana, sono spinti da un ambiente bello carico. Quindi per chiunque avversario è molto difficile andare a Spezia e fare punti. Credo che sono più in alto di quello che è il reale valore però stanno facendo molto bene. Entusiasmo, gruppo e poi gran merito va all’allenatore molto pragmatico e molto bravo. Insomma, c’è un insieme di cose che, assolutamente, l’anno scorso non c’era».
«Alvini dovrà far finta di avere nove punti come lo ha dimostrato il campo altrimenti la squadra si demoralizza. Quindi nove punti e una linea di galleggiamento che è negli obiettivi del Cosenza. Lo scorso anno si è investito di più ora credo che i rubinetti si sono un po’ ristretti e quindi bisogna tenere conto di questo aspetto. La squadra è costruita per salvarsi e Alvini è un allenatore, che dove c’è da combattere, è bravissimo. Io credo che se riesce a salvarsi quest’anno, in queste condizioni, è come se vincesse un campionato. Sarebbe un grandissimo risultato sia per lui che per il Cosenza».