Torregrossa scommette sul Pisa: «Sono venuto a riprendermi la A. Lucca? Io posso convivere con tutti»

L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sul Pisa attraverso le parole di Torregrossa.

Ernesto Torregrossa, lo sa che l’ultimo attaccante a segnare al debutto dopo il mercato di gennaio 5 anni fa in B, è stato Masucci, firmò l’1-1 a Novara? «E’ una bella scoperta e per me una coincidenza significativa».

Felice del gol ad Alessandria? «Certo, ma è mancata la cosa più importante: i 3 punti. Ero convinto che avremmo vinto. Però resta la buona prova soprattutto nella ripresa. Bisogna anche riconoscere i meriti dell’Alessandria».

Nel primo tempo, centravanti puro, poi anche rifinitore per i compagni di reparto… «Il mister conosce bene le mie caratteristiche. L’ho capito quando mi ha chiesto di assumere una posizione diversa. Penso di aver assolto bene al mio compito».

Un primo bilancio? «Sono contento di questi primi 15 giorni e mi auguro di contribuire a raggiungere l’obiettivo».

Dove può arrivare il Pisa? «La squadra ha le qualità per stare in alto e giocarsela alla pari con tutti. Carattere e fisicità non mancano. La mentalità è quella giusta».

La piazza sogna e l’attesa del grande risultato si percepisce. E’ un ostacolo? «Mi sono subito reso conto che l’aspettativa è alta. Ma per me è uno stimolo a impegnarmi a fondo negli allenamenti per ripagare la fiducia di società e tifosi».

Perché ha scelto proprio Pisa? «Diverse società si erano fatte avanti, ma ho scelto Pisa che mi inseguiva dall’estate. I dirigenti ci hanno messo del tempo per ingaggiarmi, ma ora sono qua».

La mossa decisiva? «Hanno fatto sul serio e io ho accettato, perché ho percepito la fame di vittorie dell’ambiente. Per primeggiare in B, è la caratteristica più importante che deve avere una squadra, la voglia di far bene e di stare attenti al dettaglio. Proprio le qualità già espresse dal Pisa. Con la maturità si acquisisce consapevolezza dei propri mezzi e la possibilità di disputare un torneo di vertice mi ha convinto a venire qui».

Non le pesa aver dovuto lasciare la A?
«Purtroppo l’ultimo anno mi ha riservato una serie di problemi fisici che mi hanno impedito di giocare le mie carte. Spero, anzi, conto di tornarci fra qualche mese e di poter scrivere un’altra storia».

Gli obiettivi ambiziosi non la spaventano… «Il salto di categoria è il traguardo di tutti. Sono consapevole che questa città non calca il palcoscenico della serie da tanti anni (31 n.d.c) e sarebbe bello riportarla a rivivere quei momenti. La pressione non mi spaventa, non sono più un ragazzino, so di essere stato preso per rappresentare una certezza. Voglio contribuire e lasciare il segno».

Coabitazione con Lucca e gli altri attaccanti? «Ho giocato con Nicolas, Marsura era con me nel settore giovanile dell’Udinese. Al Brescia, Lucca giocava in Primavera e io facevo coppia con Caracciolo. Concorrenti? Può essere, ma io sono convinto che finiremo per giocare insieme integrandoci alla perfezione. Ci sono tante partite da giocare e l’allenatore deve avere la possibilità di fare le scelte migliori. Noi attaccanti abbiamo caratteristiche diverse l’uno dall’altro. Io posso adattarmi con tutti».