L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sul rammarico in casa Torino per essersi lasciati sfuggire Lorenzo Lucca.
Lorenzo Lucca è diventato in questa prima parte della stagione un attaccante da copertina e di conseguenza anche un uomo mercato. Le big di Serie A sono pronte a contenderselo a caro prezzo fin da gennaio, e vedremo come e se il Pisa, impegnato nella corsa promozione, potrà e vorrà difendersi. Questa corte assidua delle big all’attaccante nerazzurro aumenta inevitabilmente l’amarezza (e le perplessità…) di chi l’aveva nel settore giovanile solo pochi anni fa e adesso non può sfruttare i progressi compiuti dal ragazzo.
È il caso del Torino, come si evince dalla risposta che il presidente granata Urbano Cairo ha dato ieri a un tifoso che lo aveva interpellato via social. Sotto al post del presidente ritratto in compagnia dell’attore Massimo Boldi (i due sono amici di vecchia data) al bar Sant’Ambroeus di Milano, in un commento estraneo al tema un tifoso chiede: «Come ha potuto perdere Lucca?». Secca la risposta del presidente Cairo: «Chiedilo a Massimo Bava…».
Lucca, oggi bomber del Pisa in Serie B, faceva infatti parte delle giovanili del Torino. Era andato in prestito al Brescia e poi era rientrato alla base nel 2018 ma il suo contratto valido fino al giugno 2020 non solo non era stato rinnovato ma neanche lasciato scadere alla fine della stagione agonistica. L’allora d.s. della prima squadra e responsabile del settore giovanile Massimo Bava concesse al giovane di liberarsi dal vincolo sei mesi prima, cioè a gennaio 2020. Questa concessione facilitò, di fatto, la trattativa dell’agente del ragazzo, Imborgia, per portarlo gratuitamente al Palermo. Un’operazione tutt’altro che lungimirante, viste anche le particolari caratteristiche fisiche del gigante di Moncalieri: difficile trovare in giro un attaccante di due metri. Bava lo conosceva bene avendo coltivato nel tempo rapporti diretti anche con il papà e tutta la famiglia del ragazzo.