La parrocchia di Chivasso (Torino) è stata multata a causa di alcune partitelle di calcio organizzate nel cortile da alcuni ragazzini.
Secondo quanto riportato da La Stampa, l’avvocato del parroco ha presentato ricorso:
“L’articolo 9 del Concordato tra Stato e Chiesa prevede che la forza pubblica non possa entrare per l’esercizio delle sue funzioni negli edifici aperti al culto senza averne dato previo avviso all’autorità ecclesiastica, salvo i casi di urgente necessità. Poiché le attività di controllo a campione non sono, per definizione, casi di urgente necessità, bensì operazioni di rouine, i controlli ce la polizia svolgesse nelle chiese circa il corretto uso dei dispositivi di protezione individuale, senza aver prima avvertito il vescovo in base a ragionevoli motivi, devono in generale ritenersi illegali”.
“Tutte le attività pastorali programmate, come l’oratorio, sono ammesse nel rispetto del protocollo già pubblicato. Spetta al parroco decidere l’eventuale sospensione. Giocavano 17 bambini in un cortile che può contenere 300 persone, avevano la mascherina, il parroco aveva controllato personalmente il rispetto dei dispositivi di sicurezza”.
“Le competenze regionali non possono riguardare i rapporti tra Stato e Chiesa, espressamente riservati dai Patti Lateranensi alla legislazione nazionale. L’organizzazione dei locali dell’oratorio non deve essere soggetta a Dpcm”.