Tommy, bomber siciliano che sogna una domenica con la maglia del Palermo: “Se mi chiamano, io torno!”
L’edizione odierna de “La Repubblica” riporta un’intervista al palermitano Tommaso Bonanno.
Con 19 gol in campionato, messi a segno con la maglia del Cittanova, l’attaccante palermitano Tommaso Bonanno, classe 1995, è il miglior marcatore siciliano dalla serie A alla serie D. Il suo obiettivo? Superare i 20 gol, vincere la classifica dei cannonieri e raggiungere i play-off con il Cittanova. Il suo sogno? Tornare tra i professionisti e vestire i colori del “suo” Palermo: «Da un punto di vista realizzativo, fino a questo momento, è la mia stagione migliore – dice Bonanno – Ho realizzato 19 gol in campionato e 5 in Coppa Italia. Proprio sabato ci giocheremo i quarti di finale di Coppa Italia con il Cerignola, che ha vinto il girone H di serie D, una sfida bella e stimolante, in cui daremo il massimo».
Tommaso, palermitano-doc dello Sperone, è cresciuto nella “Tommaso Natale”, e poi nella “Fincantieri”, prima della chiamata del Messina: «Ho avuto la possibilità di giocare 20 partite in serie C a 17 anni – racconta – e questo mi è servito molto per migliorarmi. È stato un privilegio. E proprio in riva allo Stretto, ho conosciuto colui che per me è stato un mentore e un punto di riferimento, Giorgio Corona, che poi mi ha anche cresimato. Mi chiamava sempre “figlioccio”, così gli ho chiesto di farmi da padrino. Nonostante i 21 anni di differenza, tra di noi si è creata una bellissima amicizia. E seguo sempre il figlio Giacomo, attaccante della Primavera del Palermo. Promette benissimo e mi ricorda tanto “Re Giorgio”, sia tecnicamente, che caratterialmente».
Dopo il fallimento del Messina, Bonanno andò al Taranto, in serie D, poi due parentesi in Eccellenza, con Villafranca e Atletico Catania, prima del ritorno in serie D, a Gela, dove realizzò 19 gol in 32 partite. Poi Como, Sorrento, Biancavilla e Castrovillari, sempre in serie D, prima di Cittanova. Per un t tale di 61 gol nel massimo torneo dilettantistico nazionale: «E se quest’anno sto facendo così bene, devo dire grazie al mister Francesco Di Gaetano, un allenatore che meriterebbe ben altre categorie. E poi ovviamente a mia moglie Roberta, che mi supporta ogni giorno e mi ha regalato mio figlio Giovanni, che ha da poco compiuto 2 anni e che è la gioia più grande della mia vita. Già lo sto “educando” bene e in casa distrugge tutto con il pallone tra i piedi».
Di rimpianti, Tommaso ne ha pochi, ma sogna di tornare tra i professionisti e di affermarsi ad alti livelli: «Lavoro per questo – dice – seguendo anche l’esempio, magari, di chi è partito proprio dal basso, raggiungendo la serie A. Ho ancora il rammarico di un gol regolarissimo che mi annullarono quando giocavo con il Messina, in Lega Pro». Tommy, come lo chiamano amici e compagni di squadra, adora Zlatan Ibrahimovic, ma si è sempre ispirato a Paulo Dybala, che ha visto crescere nel Palermo, la sua squadra del cuore. E sogna di difendere quei colori rosanero che lo accompagnano da quando era bambino: «Ho avuto la fortuna di godermi gli anni più belli del Palermo del compianto presidente Maurizio Zamparini – conclude Bonanno – Ero sempre allo stadio, non mancavo mai. E non tutti possono raccontare di aver visto giocare, nella propria squadra del cuore, calciatori del calibro di Amauri, Cavani, Dybala, Ilicic, Pastore, Kjaer e Sirigu. O campioni del mondo come Toni, Barone, Grosso, Zaccardo e Barzagli. E sono cresciuto sognando di vestire la maglia del Palermo. Un sogno che coltivo ancora oggi. Ho sempre immaginato Tommaso uscire dal tunnel degli spogliatoi per entrare in un “Renzo Barbera” gremito. Se mi dovesse chiamare il Palermo, tornerei a casa di corsa».