Bufera su Zakaria Aboukhlal del Tolosa.
Il 23enne marocchino domenica ha preferito non partecipare alla gara con il Nantes per non dover portare la maglia con il numero con i colori dell’arcobaleno Lgbtqia+. Come lui, altri due compagni di squadra, ma l’attaccante ha voluto spiegare la sua scelta via social, pretendendo rispetto in nome dei suoi principi religiosi che gli impediscono di sostenere una campagna che invita al rispetto e alla lotta contro le discriminazioni. Una posizione ambigua, come sottolineato anche dall’Equipe.
Quel che però i famosi data non hanno messo in evidenza, è la sua incompatibilità con le campagne di sensibilizzazione contro l’omofobia, e non solo. Aboukhlal infatti domenica ha preferito non partecipare alla gara con il Nantes per non dover portare la maglia con il numero con i colori dell’arcobaleno Lgbtqia+. Come lui, altri due compagni di squadra, ma l’attaccante ha voluto spiegare la sua scelta via social, pretendendo rispetto in nome dei suoi principi religiosi che gli impediscono di sostenere una campagna che invita al rispetto e alla lotta contro le discriminazioni. Una posizione ambigua, come sottolineato anche dall’Equipe.
Ma Aboukhlal è stato sospeso per altre ragioni. Durante i festeggiamenti della coppa di Francia, meritatamente vinta contro il Nantes con il suo sigillo finale (5-0), c’è stato infatti un diverbio con l’assessora allo sport e vice-sindaco della città, Laurence Arribagé, che chiedeva un po’ di silenzio ai giocatori. Secondo la ricostruzione fatta da RmcSport, Aboukhlal avrebbe replicato pretendendo scuse e dicendo: “A casa mia le donne non parlano così agli uomini”. Il club ieri ha deciso quindi di far chiarezza aprendo un’indagine interna, e sospendendo il giocatore che ormai si allena a parte.