TMW, Serie C a 65 o 69 squadre? Il rischio (in teoria) c’è: il pegno da pagare per evitare troppi ricorsi

Una Serie C a 65 squadre, virtualmente anche a 69. Non è uno scenario impossibile, almeno sulla carta, dopo le decisioni dell’assemblea di Lega Pro tenutasi oggi: quattro promozioni in Serie B, nessuna retrocessione in Serie D. Decisioni che, ricordiamo, dovranno essere confermate dal prossimo Consiglio Federale, e non è un dato secondario. Le quattro promozioni in B porterebbero la terza serie a 56 squadre. Senza retrocessioni tra i dilettanti, il numero resta tale. Vanno aggiunte, però, le nove promozioni in Serie D: bloccare i ripescaggi, difatti, non vuol dire bloccare chi è arrivato primo. Arriviamo a 65. Manca qualcuno? Potenzialmente, le squadre in arrivo dalla cadetteria: è probabile che anche la Lega B opti per il blocco delle retrocessioni, ma non è ancora stato deciso. Si arriverebbe così, almeno virtualmente, a 69 squadre nella prossima Serie C.

La premessa è che questi calcoli, oltre che col Consiglio Federale, dovranno fare i conti con la realtà che ci aspetta: è purtroppo molto probabile che, tra le squadre aventi diritto, qualcuna si tiri indietro e non si iscriva al prossimo campionato. Sia tra le 56 “sopravvissute” della C, che tra le 9 promosse dalla D. Sarà il tempo a dircelo. Intanto, l’assemblea di Lega Pro ha virtualmente accettato il “rischio” di un campionato a 65 o persino 69 squadre. Il perché è semplice: detto che la soluzione migliore per il calcio sarebbe un decreto governativo che imponesse lo stop, la preoccupazione resta quella dei ricorsi e dei tribunali. Azzerando le retrocessioni, diminuisce drasticamente il numero delle squadre che potrebbero dolersi dello stop al campionato, perché anche chi è ultimo non retrocede. A quel punto, come sottolinea tuttomercatoweb.com, il pegno da pagare per evitare le aule (per quanto possibile, alcuni strascichi giudiziari ci saranno comunque) è quello di un maggior numero di squadre nel prossimo campionato. Ammesso che FIGC o governo non cambino ancora una volta le carte in tavola.