Tifosi della Dynamo Kiev non vogliono Lucescu. Il tecnico lascia dopo 4 giorni: “Non posso accettare che i miei tifosi agiscano contro gli interessi del club”
Mircea Lucescu lascia la Dinamo Kiev quattro giorni dopo averne sposato la causa, lui che per anni è stato la guida dello Shakhtar. Il motivo della separazione? Proprio il passato di Lucescu a Donetsk. Alcuni tifosi non hanno accettato il suo arrivo a Kiev e hanno riempito di messaggi, non solo contrari ma addirittura minacciosi, i profili social del club. Costringendo l’ex allenatore di Pisa, Brescia, Reggiana e Inter a fare un passo indietro. Lucescu ha annunciato la propria decisione attraverso un comunicato in cui ha spiegato per filo e per segno quanto accaduto negli ultimi giorni:
“Purtroppo ho deciso di rinunciare alla possibile collaborazione con la Dinamo Kiev. Ringrazio la famiglia Surkis per la fiducia accordatami e per l’invito, ma per me è impossibile lavorare in un’atmosfera di ostilità proveniente soprattutto da quel gruppo di ultras del cui supporto la squadra ha così bisogno. Non sono mai stato un codardo, ho sempre accettato le sfide sportive, sono passato dal Galatasaray al Besiktas o dalla Dinamo Bucarest al Rapid Bucarest, club con sostenitori divisi da una rivalità grande, ma leale, che mi hanno accolto con speranza e a braccia aperte e con i quali sono riuscito a vincere i titoli dei rispettivi paesi. Non posso accettare che i miei tifosi agiscano contro gli interessi del club. Pensavo che fosse tempo di un cambiamento che avrebbe provocato emulazione, entusiasmo, motivazione e riportato la squadra al livello a cui la tradizione e la storia di questo club danno diritto di stare. Il mio arrivo alla Dinamo Kiev non aveva nulla a che fare con il valore del contratto. I soldi erano la mia ultima preoccupazione. Volevo tornare al calcio, in Ucraina, dove ho provato tanta soddisfazione, per rientrare in quell’atmosfera così eccitante e imprevedibile che è il calcio. L’ho fatto con entusiasmo, con piena fiducia nel potenziale dei giovani giocatori ucraini, molti dei quali nel giro delle nazionali. Volevo una competizione come era anni fa, per elettrificare i sostenitori. L’Ucraina lo merita”.