“Thiago Motta come Allegri”: è successo nel segreto dello spogliatoio | Colpo di scena alla Continassa
C’è un colpo di scena inaspettato alla Continassa: “Thiago Motta come Allegri”, cosa succede adesso al nuovo allenatore.
Thiago Motta ha preso le redini della Juventus prima di quanto ci si aspettava. L’ambiente lo ha accolto alla grande, e sembra già essere l’idolo dei tifosi. Arrivato in punta di piedi in una big, dopo le fortune bolognesi, l’ex centrocampista sembra avere rapito già per pragmatismo e qualità.
In molti di fatto hanno parlato di lui come vera ciliegina sulla torta della rivoluzione tecnica juventina, oltre ai tanti acquisti di livello da Di Gregorio a Thuram, Douglas Luiz, Nicol Gonzalez, Conceicao, Koopmeiners. Giuntoli ha fatto un lavoro enorme in questa finestra estiva, e adesso i bianconeri possono tornare a sognare.
Nell’ambiente, c’è chi ha già paragonato Thiago Motta ad Allegri, per come si è fatto strada nel cuore dei tifosi al primo anno della sua avventura, quando in estate nel 2015 aveva preso il posto di Conte arrivando dal Milan.
Thiago Motta, elogi dall’ex
Un giocatore che è sempre rimasto molto vicino ai colori bianconeri, nonostante il suo esodo in Canada, è Federico Bernardeschi. L’ex viola, uno dei tanti che da Firenze è passato a Torino (ultimo proprio Nico), dall’altra parte dell’Oceano ha sempre speso belle parole per il calcio italiano e soprattutto per la Juventus.
Recentemente intervenuto alla Gazzetta dello Sport, Bernardeschi ha dunque parlato di come sta vedendo il nuovo allenatore alla Continassa, azzardando un bel paragone, proprio quello con il conte Max, che ha però lasciato strada nella sua seconda avventura a tantissime polemiche.
Thiago Motta come Allegri, il paragone di Bernardeschi
Belle parole da parte di Federico Bernaredeschi rivolte a Thiago Motta. L’ex Bologna sta ricevendo tanti complimenti dal movimento calcistico italiano, e anche Bernardeschi si è voluto unire agli elogi. Secondo l’attaccante infatti, un impatto così non si vedeva dal primo Allegri, quello che aveva aperto alla serie di Scudetti.
“Era successo nel primo ciclo di Allegri. La sua sensibilità, quella dei grandi campioni, inoltre ha l’esperienza giusta per fare bene. Alle idee di calcio unisce il coraggio: non importa l’età se uno è forte lo fa giocare” continua Bernardeschi: “Lui guarda alla personalità e anche alla qualità. Alla Juve ha portato una nuova filosofia: si comincia tutti da zero, sia con i giovani che con senatori, veterani, e tutti sono invogliati a dare il massimo”.