Ternana, Lucarelli: «Pensiamo a salvarci, non alla A. Stagioni così possono finire male»
Intervenuto in conferenza stampa il tecnico della Ternana Cristiano Lucarelli ha toccato vari temi.
Ecco le sue parole:
«E’ necessario fare un rapido punto della situazione. Io sono molto soddisfatto della squadra per quanto ha espresso in queste 3 partite, dal punto di vista fisico, tecnico e caratteriale. Siamo arrivati a finire le partite meglio degli avversari, tranne gli ultimi 20 minuti di Palermo. La premessa è che sono soddisfatto ed ho fiducia nei ragazzi, vedo una squadra unita, che lotta e gestisce bene i momenti di difficoltà. Purtroppo, però, i risultati di questa 3 partite sono negativi, usciamo con soli 2 punti, molto meno rispetto a quanto avremmo meritato sul campo. Forse, esagerando, ho parlato di partita della vita contro il Bari, dobbiamo essere realisti, sono successe nel bene e nel male tante cose, siamo partiti in una certa maniera, si pensava che gli obiettivi sarebbero stati altri. Ma oggi siamo lontani da quegli obiettivi, quindi non ha senso parlare di altro. Se leggo che stiamo facendo troppo poco per andare in Serie A mi preoccupo, in questo momento l’obiettivo è quello di portare la nave in porto. Ci sono stagioni come queste, molto movimentate, che spesso per esperienza vanno a finire male. E’ normale che oggi gli addetti ai lavori non ci considerino tra le migliori, adesso salviamo la stagione e poi faremo tutte le valutazioni. Le prossime 5 gare saranno importantissime per chiudere un certo tipo di discorso e cercare di giocarci le ultime 4 partite puntando ad obiettivi più alti. Io fino a che sarà qui chiederò il sostegno di tutti, i tifosi ci stanno sostenendo in casa e fuori, questa doveva essere un altro tipo di stagione, ma rischia di diventare pericolosa, quindi facciamo prima possibile i punti per la salvezza e dare alla società il tempo di programmare il prossimo anno. Prendiamo coscienza dei fatti e della classifica, non è drammatica, ma voglio accendere il campanello prima che suoni».
«Il pubblico sarà importantissimo, anche se il nostro stadio ha una conformazione diversa rispetto a quella di Marassi, quindi è difficile ricreare quell’effetto, non si riusciva a parlare a 5 metri a Genova. Ma i nostri tifosi saranno sempre soddisfatti se la squadra suda per la maglia. Il Bari ha vinto le ultime tre trasferte, quindi c’è bisogno dell’aiuto di tutti. La mentalità? Io sono soddisfatto delle prestazioni da quando sono tornato, ma non vorrei che per rincorrere quelle davanti si perda di vista la classifica. Tra noi ed i playout ci sono solo due squadre, mentre davanti per i playoff ce ne sono molte di più. Non dobbiamo metterci nei guai, abbiamo ancora un margine importante, dobbiamo essere bravi come alcune squadre. Guardate il Cosenza che ogni partita spartiacque la vince, vorrei che anche noi riuscissimo ad affrontare quel tipo di partite incazzati con la voglia di vincere. Ho parlato ieri con il Presidente, dicendo le stesse cose. Può darsi anche che non sia d’accordo. Poi se riuscissimo a fare quei 7-8 punti nel breve tempo si potranno fare altri discorsi. Non è che poi andremo al mare, poi si andrà alla morte per dare tutto per cercare di avvicinarci ai playoff, sogno di vincerle tutte e 9, ma sappiamo benissimo che non abbiamo quel tipo di serenità per correre con gli altri per obiettivi più alti, guardiamoci prima le spalle, mettiamo in sicurezza la stagione».
«Quota playout? Nel girone di ritorno le squadre che lottano per non retrocedere viaggiano più forte perché hanno forti motivazioni. Non lo so se 44 punti saranno sufficienti per salvarci senza playout. Ieri ho parlato con Bandecchi dicendogli le stesse cose, non è che metto le mani avanti, abbiamo un buon margine di sicurezza ma che va rinforzato, poi potremo pensare ad altro. Ci aspettiamo che domenica, come è sempre stato da quando ci sono io, ci sarà grande partecipazione dei nostri tifosi. Anche domenica si sentivano molto a Genova, nonostante fossero 500 contro 28mila. L’invito che ho fatto prima della partita contro il Benevento è sempre valido fino a fine stagione. Io sono uno da bosco e da riviera, a seconda delle situazioni mi metto in gioco. A prescindere dal risultato contro il Bari, prima delle due prossime trasferte faremo un mini-ritiro, lo diciamo preventivamente per evitare che sorgano voci di un ritiro punitivo. Non dobbiamo lasciare nulla al caso».
«Problemi sui falli laterali? Penso che sia un problema di concitazione dei momenti della gara. A Genova il primo quarto d’ora eravamo troppo tesi e abbiamo sbagliato cose elementari. Se dobbiamo lottare per la salvezza dobbiamo dare più attenzione a questi particolari, magari guardando le squadra sopra non gli si dà molto peso. Non è questione di mollare, ma solo prendere posizione sulla realtà, in questi 10 mesi sono successe tante cose. Io penso che sia solo una questione mentale, si possono avere involuzioni tecniche, ma non è che si disimpara a giocare a calcio. Bisogna capire se prima si andava troppo forte ed ora troppo piano, ma la squadra è la stessa che era prima in classifica nel girone di andata. Mi piacerebbe leggere che la Ternana deve consolidare la posizione tranquilla di classifica, non sono preoccupato ma vigilo affinché la stagione non diventi ancora più complicata. In 20 partite le situazioni sono continue nella loro discontinuità. Le prime 14 le abbiamo fatte in un modo, le altre 20 in un’altra, quindi dobbiamo prendere atto, e prendere più punti possibile. Nella gestione di una settimana è normale che qualcuno si fermi e non si alleni. Falletti in questo momento ha bisogno di un giorno in più per recuperare dalle fatiche della domenica, c’è sempre qualche giocatore che ha una necessità diversa di recupero».