Il Direttore sportivo della Ternana Stefano Capozucca, è intervenuto nella sala stampa del Liberati, a seguito della retrocessione maturata in Lega Pro, dopo il Play out di ritorno contro il Bari. Oltre al direttore, alla conferenza stampa è presente anche capitano Marco Capuano.
«Stanotte Capuano mi ha chiamato ed aveva piacere di venire a questa conferenza. Dopo la partita di Cittadella avevo detto che ci vedevamo a fine campionato. Pensavo ad un esito diverso. C’è la delusione, l’amarezza, dispiacere grosso. In questa squadra ho creduto molto. Hanno sempre dato tutto quello che avevano. Le preoccupazioni dopo Bari si sono verificate. Al San Nicola dovevamo chiudere il capitolo salvezza. La gara di ieri ci condanna ingiustamente per la classifica maturata ed i punti che potevano essere di più. Sono profondamente amareggiato, deluso perchè credevo fermamente in questa salvezza. Ci credevo e ne esco personalmente con le ossa rotte. Poteva essere la più bella della carriera. Invece rimane una grande delusione. La squadra era composta da veterani e tanti figlioli che li ho visti crescere e piangere. Presidente? Ho sentito il presidente e chiesto un paio di giorni di riflessione. Ci vedremo martedì. Merita il rispetto del sottoscritto. Si è sempre comportato in modo esemplare. Ha preso una botta mica da ridere. Ci vedremo e valuteremo per il futuro. In questo momento sono molto confuso. Ho dato molto quest’anno. Sono 43 giorni che non torno a casa. Ho bisogno di riposare la mente. Avrei dato due anni della mia vita per salvarmi.
«Pubblico? Il pubblico va solo ringraziato. Finalmente c’era una platea importante e la delusione è stata tanta. Ai tifosi non posso dire niente. Mi è dispiaciuto che se la sono presa con i ragazzi ma è un qualcosa che accade ovunque dopo una retrocessione. I tifosi della Ternana sono sempre stati vicini. Sono in genere contrario agli esoneri. Tuttavia è normale che il lavoro di Breda va apprezzato. Il rammarico è quello di non essere arrivato prima. Ho dovuto fare una rivoluzione per vari motivi. I giocatori li prende tutti la società».