Ternana, bufera su Bandecchi: Unicusano usata come bancomat

Nuove ombre si allungano su Stefano Bandecchi, attuale sindaco di Terni, patron dell’Università Niccolò Cusano (Unicusano) ed ex proprietario della Ternana Calcio. Secondo quanto rivelato da La Repubblica, l’imprenditore è sotto indagine per evasione fiscale e appropriazione indebita, a causa di presunte irregolarità nella gestione finanziaria dell’università. La Guardia di Finanza ha già sequestrato oltre 20 milioni di euro, confermando che l’ateneo non poteva beneficiare del regime fiscale agevolato solitamente riservato agli atenei. In virtù di ciò, avrebbe dovuto pagare circa 20 milioni di euro in tasse aggiuntive.

Le accuse contro Bandecchi sono gravi. Secondo le indagini, egli avrebbe abusato del suo ruolo di amministratore dell’università, appropriandosi dei fondi destinati a scopi didattici e istituzionali, utilizzandoli invece per spese personali, incluse vacanze lussuose, automobili e telefonate. Inoltre, parte di questi soldi sarebbero stati dirottati verso la Ternana Calcio, la squadra di cui era proprietario, in particolare per il pagamento di un milione di euro di bonus ai giocatori promossi in Serie B.

Gli investigatori della Guardia di Finanza hanno chiaramente indicato come Bandecchi, attraverso la Società delle Scienze Umane SRL, la società che sovvenziona Unicusano, emetteva fatture dalle società fornitrici in favore dell’università per poi dirottare i fondi verso spese non giustificabili come legate all’attività accademica. Questa gestione finanziaria ha fatto scattare le indagini e i conseguenti sequestri di beni.

Il coinvolgimento di Bandecchi in queste vicende ha scatenato polemiche, non solo per il suo ruolo di sindaco di Terni, ma anche per i legami politici con il centrodestra. La vicenda solleva importanti questioni etiche e giuridiche, mettendo in discussione la gestione delle risorse finanziarie da parte di istituzioni accademiche e imprenditori che ne sono alla guida.