Tedino e la meritocrazia: La Gumina “inguaia” il tecnico rosanero?

3 punti a Chiavari, terzo posto in classifica consolidato e distanza dal Frosinone mantenuta ad una sola lunghezza. Non poteva concludersi in un modo migliore la giornata in casa Palermo. Dopo la vittoria in Tribunale con l’incubo fallimento finalmente scacciato, i rosanero hanno vinto anche sul campo, conquistando la seconda vittoria consecutiva.

Quella contro la Virtus Entella, come prevedibile, è stata una partita sofferta specialmente nei minuti finali, ma gli uomini di Tedino sono riusciti a portare casa l’intera posta in palio, tornando alla vittoria in trasferta e tenendo il passo dei ciociari. La classifica adesso vede il Palermo a quota 57 lunghezze, con una sfida da recuperare. La gara di lunedì contro il Parma assume dunque ancora di più un’importanza fondamentale per la serie A, un treno da non perdere perché in palio c’è il secondo posto che vorrebbe dire promozione diretta.

Promozione diretta che avrebbe un sapore speciale per Nino La Gumina, che anche ieri sera è stato schierato dal primo minuto al comando dell’attacco rosanero. Contro l’Entella il giovane palermitano ha messo a segno il terzo gol consecutivo in tre partite. Reti alle quali va aggiunto l’assist vincente per Gnahoré contro il Frosinone. Numeri importanti per “Ninuzzo”, che dopo un avvio di stagione non proprio felice sembra aver finalmente trovato la strada giusta per la consacrazione con la maglia della sua città.

Un’esplosione tanto attesa, che riempie d’orgoglio il popolo palermitano ma che nello stesso tempo potrebbe mettere “nei guai” il tecnico ex Pordenone ed il perché è presto detto. Il numero 20 ha infatti disputato le migliori partite senza Nestorovski al suo fianco, con il macedone che dal canto suo sta vivendo un periodo non troppo positivo. Ieri il capitano rosanero è rimasto in panchina perché reduce dagli impegni con la Nazionale, ma contro il Parma sarà totalmente recuperato ed è lì che Tedino avrà una bella gatta da pelare. Laddove scegliesse di mantenere il 3-5-1-1, si intende, altrimenti dovrebbe sacrificare qualcuno a centrocampo. Il “problema” è che le scelte meritocratiche hanno sempre contraddistinto la politica del mister rosanero e Posavec ne sa qualcosa.