Tedino: «Dalla simpatia per il Toro a quando vidi mio padre parlare…Vi dico tutto della mia infanzia»
L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” ha realizzato una lunga intervista a Bruno Tedino. Eccone un estratto: “Mamma Valentina, carnica; papà Giovanni, originario di Benevento, maresciallo dei carabinieri. «Si conobbero a Grado in vacanza e fu subito amore. Lui mi ha trasmesso senso del dovere e lealtà. Lei aveva il dono di anticipare gli avvenimenti, un pò quello che si chiede all’allenatore. Io sono più rifl essivo ma ho il fuoco dentro. Mamma racconta che ero un piccolo genio perché a 3 anni sapevo le capitali del mondo a memoria e insieme un disastro perché iperattivo; fuori invece un baronetto. Nato in ospedale a Udine, fino a sette anni ho vissuto a Sacile, la cittadina incantata della mia infanzia. Le giornate passate con la mamma, le passeggiate in bici e i quattro calci nei campetti con papà che con grandi sacrifi ci mi regalò la tv per farmi vedere Rivera e Mazzola. Di papà ero proprio geloso. Una volta, in campagna lo vidi parlare con una signora. Bloccai il lucchetto della bici e gettai la chiave nel ruscello. Tornammo a piedi, otto km, bici in spalla, senza dire una parola. Ero già rompiballe, toccato nel vivo reagivo così. Infatti, all’asilo, le suore non mi vollero. Papà, che ha 84 anni, era tifoso del Grande Torino, tanto che dopo la tragedia di Superga portò il lutto al braccio. Da lui ho ereditato una simpatia per il Toro ma resto il bambino tifoso della Sacilese»”.