«Io razzista? A chi mi accusava di razzismo ho risposto documentando il mio impegno in Africa, nel Togo, dove con un amico frate di San Giovanni di Dio e con personaggi come Licia Colò, Fausto Papetti, Enzo Jannacci e Sammy Barbot abbiamo raccolto cento milioni e ridato vita a villaggi. Ho anche fondato due squadre di calcio: gli Sparvieri e le Aquile. Una volta Blatter mi chiamò dicendomi che doveva darmi una medaglia d’oro, al valore di che non lo so. Vado a Zurigo e lì trovo l’FBI che si porta via quattro personaggi. Mi chiedevo cosa stesse succedendo. Lì sono spaccati pro e contro Blatter, quasi tutti contro, mi dicono, ma poi Blatter viene rieletto da 130 nazioni su 211 e subito dopo si dimette. Così siamo passati dalla gestione monocratica di Re Blatter a quella democratica di Infantino. Blatter ha fatto crescere il calcio in altri tempi, ma la parte tecnica oggi è affidata a Boban e van Basten. Gli Europei Under 21? Si disputeranno in Emilia-Romagna e corrispondono ai nostri programmi di sviluppo: giovani talentuosi e italiani. Li potremo vedere a Bologna, Reggio Emilia, Cesena, a Udine per utilizzare uno stadio modello. Contenzioso contro la Juventus? In questa situazione non abbiamo nessun interesse a stravincere. È la prima società italiana. Vogliamo chiudere la vertenza nel modo più tranquillo. Balotelli? Io personalmente ho sempre speso una parola buona per Balotelli, mi auguro che torni in Nazionale e che lo accettino». Queste le parole rilasciate ai microfoni de “Il Resto del Carlino” da Carlo Tavecchio, presidente della FIGC.