Tare racconta: «Avevo l’ok di Cavani dal Palermo, ma Zamparini disse no»
L’ex ds della Lazio Igli Tare si è espresso ai microfoni di “Radio Serie A” ripercorrendo la sua carriera e raccontando un aneddoto che riguarda Cavani.
Ecco un estratto:
«Se penso ad uno dei colpi più belli, penso per forza al primo colpo che ho fatto: aver portato Cristian Brocchi che arrivava dopo un periodo difficile con il Milan, alla Lazio è stato fondamentale soprattutto nel primo anno per raggiungere degli obiettivi. L’altro colpo che ci tengo a ricordare è Hernanes, il primo vero grande colpo. C’era molto scetticismo su questa operazione, erano tutti convinti che non saremmo riusciti a portarlo da noi perché era molto richiesto da squadre molto importanti e blasonate. In otto giorni che sono rimasto lì, il suo agente era una persona spettacolare con il suo modo di fare, io ero incazzato dopo 2-3 giorni perché c’erano tante persone da mettere d’accordo, una follia. Dopo 2-3 giorni volevo fare check-out e tornare a Roma e lui mi calmava sempre e mi diceva “lo facciamo”. Joseph Lee, una persona eccezionale, lo ricordo con grande stima. Ricordo volentieri anche Hernanes: io ero in una stanza e nell’altra c’era il Lione, il club faceva due trattative parallele, l’ho capito solo alla fine ed Hernanes è entrato nella stanza del Lione e ha detto che anche se gli offrivano più soldi lui sceglieva la Lazio perché percepiva passione, amore. Le trattative sono possibili solo grazie alla combinazione di più situazioni: servono capacità, tempismo e fortuna. Feci incontri anche per Cavani e Kim, ma sfumarono. Cavani era in rottura con il Palermo, incontrai gli agenti, avevamo l’ok del giocatore ma poi Zamparini disse no e Cavani andò al Napoli. Kim lo avevo scoperto 3 anni prima che arrivasse in Italia, avevo fatto anche un’offerta abbastanza importante, di cinque milioni allo Shangai ma non accettarono. Poi il calcio cinese crollò ma non avevamo più lo slot per gli extracomunitari e andò al Fenerbahce».