L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sulla sconfitta del Taranto contro l’Avellino e sulle parole rilasciate dal ds dei pugliesi.
“La sconfitta brucia perché abbiamo dimostrato di non aver nulla da invidiare all’Avellino. Ci siamo giocati la gara alla pari nonostante sia stata condizionata dal direttore di gara. È già qualche domenica che ogni situazione dubbia viene fischiata contro di noi. La punizione di Giovinco era da ribattere, Kanoutè si è mosso di tre metri e doveva essere ammonito per la seconda volta. Mancano due ammonizioni nette tra le file dell’Avellino.
Il metro di giudizio non è stato equo e questo non mi va giù. Meritiamo rispetto, non dobbiamo essere trattati da matricola ma da grande squadra. Stiamo meritando di essere in alto e la gara di oggi ne è una dimostrazione. Avverto una certa sudditanza psicologica che riconoscevo anche da giocatore, quando vestivo la fascia di capitano del Napoli. L’arbitraggio oggi ha condizionato il match ma anche in altre gare è successa la stessa cosa, solo che non abbiamo mai detto nulla. Stiamo facendo divertire il nostro pubblico e pretendo sempre di più dai ragazzi, giovani ma forti. Però l’arbitro non è stato all’altezza, nonostante fosse esperto.”