L’edizione odierna de “La Repubblica” riporta le parole di Tanino Troja in merito al Palermo.
Il re è ancora lui e non intende abdicare. Brunori è avvisato. Tanino Troja, 79 anni a luglio, leggenda rosanero dei bomber nati a Palermo, difende con i denti, e con i ricordi, il suo quarto posto di cannoniere di tutti i tempi e il podio fra gli italiani (Miccoli e Toni, prima di Brunori e Troja) e, per questo, rifiuta l’idea che Matteo lo abbia raggiunto. «No, non ci sto. E mi spiego. Mi mancano tre gol: la doppietta contro il Napoli annullata a tavolino perché l’arbitro Sbardella venne tratto in salvo a fine partita dall’elicottero atterrato sul terreno di gioco e uno col Vicenza non convalidato perché un coltello cadde a un metro e mezzo dal direttore di gara. Questa la verità: e le reti me le tengo strette».
Geloso di Brunori? «È un sentimento che non conosco. Lo ammiro e ha fatto tanto per il Palermo. Quando mi supererà, sarò felice. Arrivare qui è stato il colpo della sua avventura calcistica. E ancora ha ampi margini di miglioramento».
Oltre a Matteo, c’è un giocatore che le piace? «Mi ha colpito Soleri, mi fa simpatia per la voglia e la grinta che ci mette quando viene chiamato in causa. In questo mi somiglia. Non lo toglierei mai».
Venerdì Palermo-Brescia, sfida da ultima spiaggia. Da ex come la vive? «Ho sempre tifato per il Palermo perché il mio idolo era Vernazza. Durante gli allenamenti, mi mettevo dietro alla rete per guardare Ghito e Gomez che calciavano. Uno spettacolo. E se il pallone finiva fuori correvo come un matto per prenderlo e riportarlo ai due campioni. Oggi, quando vedo le maglie rosa, mi vengono i brividi. Il Palermo mi ha dato tutto».
Mirri l’ha collocata nella Hall of fame del museo rosanero. «Il presidente ha fatto allestire una stanza per me. Regalo immenso. Lo ringrazio, un privilegio».