Tacopina: «Pronti per le firme, vi presento il mio Catania»

Joe Tacopina, imprenditore italo americano, sta per diventare il nuovo proprietario del Catania. L’ex presidente del Venezia è arrivato ieri in città per il closing della trattativa, Tacopina ha voluto chiarire il suo progetto ai microfoni di “Goal.com”.

Di seguito le sue parole: «Abbiamo presentato tre offerte perchè volevamo dare alla SIGI la possibilità di scegliere quale accettare. Tra le tre proposte, la SIGI ha scelto quella relativa alla cessione del 100%. A me va benissimo e attualmente stiamo trattando per questo. Credo però che alcuni dei soci della SIGI vorranno reinvestire e diventare parte del nuovo progetto, una cosa che mi farebbe sicuramente piacere. Nicolosi? Esattamente. Io e Gaetano Nicolosi siamo diventati molto amici, siamo molto vicini sin da quando è nato questo progetto. Gli riconosco ancora una volta il merito di essere riuscito a mettere in piedi questa trattativa e sono certo che rimarrà a far parte di questo progetto, in un ruolo che verrà stabilito più avanti. Questo non vale soltanto per lui, ma anche per altri. Non posso prendere impegni definitivi in questo momento, ma io e Gaetano abbiamo già parlato del fatto che lui rimarrà a far parte del progetto. Sabato ceneremo insieme e continueremo a parlare di questa opportunità che sono certo fa piacere anche a lui. Gli altri investitori? Ecco. Intanto vorrei chiarire che non sarò soltanto il “frontman”, come si è detto. Il frontman ci mette solo la faccia, io in realtà sarò anche il capo operativo, sarò io a scegliere le persone che lavoreranno nel Catania, a decidere come implementare al meglio le nostre scelte sia sul piano sportivo che a livello di business. Sarò anche l’azionista di maggioranza della società. Detto questo, chiaramente ci saranno certo altri investitori, perchè questo è un progetto molto grande e necessita di tanti investitori. Alla Roma, ad esempio, insieme a Pallotta, c’erano altri 50 investitori a far parte del gruppo. Sarò io il presidente. Nessuno dei miei soci investirebbe in questo progetto se non fossi io il presidente. Quindi sì, sarò il presidente e come ti dicevo non mi limiterò al ruolo di frontman, ma dirigerò io ogni aspetto della quotidianità, ovviamente supportato da un team di valore.

Il board del Catania? Dunque, posso assicurare che in questa avventura i miei partner saranno Sean Largotta, Kevin Van, John Pavia, Chip Sloane di Acceleration Equity, un partner molto importante per me, e Joe Cuttone, che era già con me a Venezia ed è anche di origine siciliana… quindi ci sarà una grossa componente siculo-americana in questo progetto. Ovviamente in base agli investimenti che decideremo di fare includeremo altre persone nel progetto. Dante Scibilia, ad esempio, è stato con me 5 anni a Venezia ed è un “commercialista top level” in Italia: con me ci sarà anche lui e sarà lui a gestire il lato finanziario, i libri contabili e tutto il resto. Ci sarà Giovanni Gardini che ovviamente ribadisco sarà il nostro CEO e sarà per così dire il numero 2 del club, che farà riferimento direttamente a me. Pagliara? Per quanto riguarda Fabio decideremo più avanti. Prima chiuderemo l’affare e poi potremo discutere anche di questo. Largotta e Torre del Grifo? Immagini bene. Torre del Grifo sarà il gioiello del calcio italiano! Sarà ovviamente fondamentale come centro sportivo per gli allenamenti e per la formazione dei nostri giovani calciatori, ma una caratteristica fondamentale sarà quella di diventare un’importante fonte di introiti da poter reinvestire nella squadra. Sean Largotta sarà il vicepresidente. È uno dei miei più cari amici in America ed anche lui ha origini siciliane: ha gestito alcuni degli hotel più prestigiosi sia a New York che a Londra e credo che in questo settore non abbia rivali. La piscina, la SPA, la palestra… Sean ed io abbiamo tante idee per renderlo un posto da vivere. Più sarà forte Torre del Grifo, più sarà forte il Calcio Catania. Sachs? Abbiamo parlato con Goldman Sachs e continueremo a farlo, sì. Al momento siamo un gruppo molto forte d’investitori, composto da persone che conosco da tanti anni e che supporta a pieno il nostro progetto. Ovviamente, come ti dicevo, a patto che io sia il presidente.

Sì, sabato arriverò a Catania e verranno anche Sean e Dante. Meglio non rendere noto l’orario, perchè vorrei arrivare in maniera tranquilla, l’ultima volta ho trovato una grande folla ad aspettarmi in aeroporto (ride, ndr). Ovviamente sono molto felice dell’entusiasmo della gente, ma abbiamo soltanto tre giorni per stare a Catania e abbiamo tanto lavoro da fare. Arriveremo sabato e ripartiremo lunedì e staremo di base a Torre del Grifo dove incontreremo ovviamente tante persone e cercheremo di chiudere gli ultimi dettagli della trattativa come ad esempio il contratto per l’affitto dello stadio o la valutazione di Torre del Grifo. Incontrerò anche il Sindaco di Catania. Nei giorni successivi arriverà anche il mio avvocato, Salvo Arena, per finalizzare il contratto. Abbiamo già presentato alla SIGI un contratto pronto per essere firmato e mi piacerebbe che venisse firmato proprio in questo weekend, prima della fine dell’anno per poter così finalizzare il closing a gennaio. Noi siamo pronti a firmare e credo che anche SIGI lo sia. Salvo Arena, ripeto, verrà qui per questo e spero dunque che si possa formalizzare il tutto e firmare il contratto perchè dobbiamo iniziare a programmare il mercato e il nostro futuro. Sì. A Torre del Grifo. Prenderò una delle stanze dell’hotel. Dico sul serio, quando sarò a Catania dovrò essere vicino al Calcio Catania e quindi starò lì dalla mattina alla sera per stare vicino a chi lavorerà lì ogni giorno. Spenderò molto tempo a Catania, perchè Catania è bellissima, mangerò pasta alla norma e arancini e avrò modo di trascorrere il mio tempo in centro, ma il mio quartier generale sarà sempre Torre del Grifo. Dove porterà il Catania? Wow, sarebbe bello ma per il momento c’è tanto da fare per portare il Calcio Catania in Serie A, quindi per il momento ci concentreremo solo su quello. Sì, possiamo dirlo. Non è ancora il momento per parlare del nuovo direttore sportivo. Valuteremo tutte le ipotesi una volta che saremo dentro. Pellegrino e l’attuale dirigenza fin qui hanno svolto un ottimo lavoro, riuscendo ad allestire una squadra competitiva nonostante le circostanze molto difficili. Inoltre la nostra idea è molto particolare e molto diversa dalle altre: le nostre scelte saranno basate sulle analisi delle statistiche. Questo darà al Catania un vantaggio su tanti altri club. Siamo molto eccitati per questo programma e stiamo lavorando su questo con alcune delle società di dati più importanti al mondo come Stats Bomb. Ho parlato con tanti dirigenti di club importanti che utilizzano l’analisi dei dati per individuare i migliori talenti sul mercato che magari passano inosservati e questo ci permetterà di avere un vantaggio sugli altri club. Di conseguenza, chiunque farà parte della nuova dirigenza sportiva dovrà capire questa metodologia perchè sarà quella che permetterà al Catania di ritornare in alto. Bellissima domanda! In effetti faccio due lavori molto diversi… facciamo che dipende dalla giornata? (ride, ndr). Sono due lavori stupendi, bellissimi. Chiaramente il calcio ti dà delle emozioni in certi attimi che nessun altro lavoro può darti: pensa all’esultanza per un goal nel derby contro il Palermo! Tuttavia, anche il lavoro di avvocato mi ha dato delle soddisfazioni: a volte puoi cambiare la vita di una persona e questo può essere molto emozionante. O appunto, pensa al caso di Chico: quanto può essere bello riuscire persino a salvare la vita di un’altra persona! Perciò no, non sarei in grado di fare una scelta tra le due professioni. È assolutamente vero, sono cresciuto in un quartiere molto pericoloso e non ho avuto un’infanzia facile, ma i miei genitori mi hanno dato l’incredibile opportunità di studiare e io ho così realizzato i miei sogni. Sono grato a loro per avermi dato questa opportunità. Mia mamma mi ha parlato tanto di Catania e so che la Sicilia è molto vicina al mio modo di essere: passionale, orgogliosa e credo di avere anch’io molto sangue siciliano. Sarò molto felice di stare in mezzo alla gente di Catania.

Io credo che nessuno, nel calcio, sia il proprietario di una squadra. Noi non saremo i proprietari, saremo i custodi perchè le squadre sono della città, dei tifosi, della comunità. È importante parlare con le persone, ascoltare la loro opinione, sarebbe un errore fare il contrario, specialmente in una città come Catania che è una delle più passionali del mondo, come ho avuto modo di vedere tante volte in tv e in occasione di quel famoso 7-0 dell’Olimpico del quale abbiamo parlato la volta scorsa. È giusto che la squadra appartenga a loro, che ci sono sempre stati. Noi renderemo i tifosi del Catania ancora più orgogliosi della loro squadra. Quando si decide di investire sul calcio penso ci sia un buon mix tra passione e ragioni finanziarie. Il calcio non è il settore migliore nel quale investire, specialmente in Italia ma un po’ dappertutto. È più facile investire in una compagnia di pneumatici, o di carta…  Investire nel calcio però ti permette di incontrare la comunità. Mi è successo questo a Venezia e Bologna: lì, tra gli alti e bassi, ciò che resta non è ciò che raccogli dal punto di vista finanziario, ma la soddisfazione che ti dà vedere la gente felice. Quando ho festeggiato la Serie A coi tifosi del Bologna in Piazza Maggiore è stato un momento molto emozionante, un momento indimenticabile. Così come quando ho fatto un giro in gondola con il sindaco Brugnaro per festeggiare la promozione e sono sicuro che a Catania la passione non mancherà. Sono convinto da tanto tempo che Catania è una piazza sottovalutata, ha una delle più grandi fan base del Paese, ha Torre del Grifo: quindi sì, la passione incide ma anche la possibilità di fare un buon investimento».