Il presidente del Venezia, Joe Tacopina, non ha di certo preso bene la decisione della Corte Federale D’Appello che ha ridotto la pena al Palermo e ha mandato conseguentemente ai play out Salernitana e Venezia. L’edizione odierna di “Il Gazzettino” evidenzia le parole del patron americano, letteralmente su tutte le furie. «In Italia essere onesti non paga, vince sempre il più furbo. Questo è il male del calcio italiano che allontana gli investitori stranieri». Tra un paio di giorni, martedì se non prima, tornerà a Venezia. Ma ovviamente Joe Tacopina, data la gravità della situazione con una Serie B improvvisamente tutta da ridifendere, non ha potuto fare a meno di lanciare subito dagli States i suoi strali, esternando al contempo tutta la sua preoccupazione.
«Quello che sta succedendo è inaccettabile, credo che qualsiasi persona sana di mente non possa accettarlo. Sono spiazzato, non so cosa come spiegare questa follia ai miei partner, ai nostri tifosi, alla città di Venezia. Abbiamo impugnato la decisione del presidente Balata di far giocare i playout, e continueremo ad impugnare qualsiasi provvedimento per tutelare noi stessi, i nostri giocatori e tifosi». A proposito di quest’ultimi gli ultras della Curva Sud Groppello hanno affisso al Taliercio due striscioni, il primo rivolto alla squadra cui hanno chiesto di fermarsi (Rispetto per chi ama la maglia, non giocate, il secondo invece ai padroni del pallone (Rispettateci, questo calcio non ci appartiene. Lega uguale Mafia).«Agiremo con tutti i nostri mezzi e le nostre forze per far valere i nostri diritti in tutte le opportune sedi, questa è una promessa che voglio fare ai nostri tifosi che hanno dimostrato sempre estrema correttezza e che ora invito a far sentire anche la propria voce. Il messaggio che viene lanciato è grave, d’ora in avanti tutte le società si sentiranno autorizzate a commettere illeciti, a falsificare bilanci, a retribuire giocatori in nero falsando i valori dei campionati stessi. Tanto nella peggiore delle ipotesi verranno penalizzate ma conserveranno comunque la categoria». Per più di due settimane il Venezia è stato salvo, ora non più.
«L’aspetto più preoccupante è che chi non rispetta le regole alla fine, in un modo o nell’altro, la fa franca. Se il Palermo mercoledì sera fosse stato assolto da tutte le accuse non avremmo potuto dire niente, ma così non è stato perché i giudici lo hanno ritenuto colpevole, riducendone però in maniera drastica la pena.
La società che rappresento non ha mai commesso un illecito, si è sempre attenuta in maniera ligia ai regolamenti federali rispettandone termini e scadenze. Questo è il risultato. In Italia essere onesti non paga. Vince sempre il più furbo. Questo è il male del calcio italiano e questo modo di agire allontana gli investitori stranieri, che vorrebbero portare i propri capitali in Italia ma vengono respinti da simili situazioni che tolgono credibilità a tutto il movimento calcistico del paese».