L’edizione odierna della “Gazzetta dello Sport” riporta le dichiarazioni di Mattia Grassani, esperto di diritto sportivo anche in campo internazionale:
«Cosa farà la Federcalcio? Come membro dell’Uefa, potrebbe assumere provvedimenti o essere “invitata” a farlo. Uno dei capisaldi dell’ordinamento sportivo, nazionale e internazionale, è costituito dalla auto-organizzazione, oltre che dall’auto-normazione e dall’auto-giurisdizione. In sostanza, Fifa e Uefa, così come la Federcalcio, sono associazioni di diritto privato, che gestiscono le competizioni e, più in generale, tutta l’attività del calcio organizzato (ad esempio il calciomercato e le relative transazioni economiche, gli arbitri, le regole del gioco)».
«I club sono società sportive che possono esercitare attività imprenditoriale nelle forme ritenute più opportune per conseguire l’oggetto sociale, ovviamente assumendosi le relative responsabilità e sopportando le conseguenze derivanti dall’appartenenza all’ordinamento sportivo. Superlega un reato? Certamente no. Ma è vero che i club sono appartenenti ad associazioni di diritto privato e si sono impegnati a rispettarne le relative regole, sottoscrivendo atti di affiliazione e relativi regolamenti. L’ipotesi dell’esclusione dei club “scissionisti” dalle competizioni organizzate da Fifa, Uefa e Figc, così come dei calciatori dalle manifestazioni riservate alle rappresentative nazionali, mi sembra comprensibile e fondata».