Il presidente UEFA Aleksander Ceferin è tornato a parlare, attraverso il quotidiano “The Guardian” in vista del congresso della Federcalcio europea che si terrà il prossimo 8 febbraio. Lo ha fatto in una lunga intervista dove ha parlato anche della questione Superlega, torneo che si è rilanciato dopo la sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione europea.
«A proposito della sentenza la cosa principale che mi ha sorpreso e deluso è stato il comunicato stampa, completamente diverso dalla decisione. Ci siamo lamentati presso il tribunale senza molto successo. La decisione favorisce più l’UEFA che l’altra parte. Tutti i sostenitori della A22 (la società che muove i fili della Superlega) si limitano a rilasciare interviste. Nel frattempo, noi governiamo il calcio. Stiamo costruendo campi, affrontiamo molti problemi, quindi la loro principale attività è probabilmente quella del lobbying, ma non la nostra».
«Questo è un non-progetto, una cosa che non avverrà mai, perché nessuno la vuole. Nessun tribunale, nessuna polizia e nessun esercito può costringere le persone ad accettare qualcosa di così assurdo. La storia di questa cosiddetta Superlega è la storia della nostra società. Prima di tutto, non hanno nessuno. Ne avevano 50, 20, 200, sono scherzi a cui non diamo peso. Ma sto insistendo: non abbiamo mai detto che non possono giocare nella loro competizione. Lasciate che giochino, ma non vogliono farlo. Parlano di creare qualcosa e poi sono i primi a chiedere di giocare nella nostra competizione. Vorrei chiedere loro di non giocare nella nostra competizione e di iniziare a lavorare sulla loro insieme ai club che hanno. Non capisco cosa li trattiene».