Il Venezuela ha trionfato alle Olimpiadi Continentali del Sudamerica. Un trionfo che parla palermitano. Infatti, in squadra sono presenti Carmelo Semprevivo, Vincenzo Conti e soprattutto il Ct Pamela Conti, tre palermitani Doc. Carmelo Semprevivo, 33 anni, allenatore dei portieri della Nazionale venezuelana, ha rilasciato le seguenti parole a “PalermoToday”:
«Pamela ha cambiato il calcio in Venezuela ed è lei la principale artefice di questo successo, sono qui per lei che mi ha voluto un anno fa e devo ringraziarla per avermi fatto vivere questa straordinaria avventura», racconta Semprevivo. Originario del quartiere Villagrazia, la trafila da estremo difensore nel settore giovanile del Palermo fino alla Primavera, poi in prima squadra con Trapani, Matera, Brindisi, Enna e Atletico Campofranco, Semprevivo ha smesso di giocare 28 anni, ma non ha mai lasciato il calcio, intraprendendo subito la strada di preparatore dei portieri. In mezzo, nel 2013, anche una comparsata a Uomini e Donne, la trasmissione di Maria De Filippi, che ricorda ridendo: «Ho partecipato a due puntate, poi dovevo tornarci ma non sono andato più, perché per me viene prima il calcio». Nel nuovo ruolo è ripartito dallo stesso Atletico Campofranco, successivamente le esperienze con Cus Palermo, Palermo Under 19 e Don Carlo Misilmeri. A ottobre del 2021, la chiamata dall’altro capo del mondo.
«Inizialmente allenavo contemporaneamente i portieri a Misilmeri e periodicamente volavo in Sudamerica per l’impegno con la Nazionale vinotinto. Dopo un anno, la Federazione venezuelana mi ha chiesto di trasferirmi in pianta stabile a Caracas ed eccomi qui”. Lì dove ha trovato “un posto di una bellezza impressionante, nonostante quello che si pensa in Italia» e seppur gli manchino «la passeggiata in via Maqueda e la corsetta a Mondello». Nostalgie colmate dal modo in cui le giocatrici venezuelane intendono il calcio: «E’ continua allegria, non deve mai mancare la musica in pullman, nello spogliatoio, ovunque». Una filosofia che l’allenatore dei portieri palermitano ha fatto sua, anche nei momenti ad alta tensione della finale dei Giochi Sudamericani risoltasi soltanto dopo i calci di rigore. «A luglio scorso, con la Nazionale maggiore, avevamo perso la qualificazione al Mondiale 2023 proprio dagli undici metri contro il Cile. Si è ripresentato un incubo, ma a chi difendeva i pali ho soltanto detto di stare tranquilla e di non buttarsi in anticipo».