L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sugli indagati dello stupro di Palermo.
Li hanno trasferiti in piena notte per evitare che una folla di parenti si radunasse per un saluto davanti ai cancelli ma soprattutto per tutelare la loro privacy da qualsiasi curiosità morbosa e da eventuali contestatori che potrebbero scatenarsi a causa della grande esposizione mediatica provocata dal caso. Lontano dagli occhi indiscreti delle telecamere e dei cronisti, dunque, ma anche al riparo da eventuali e ulteriori pericoli fisici, oltre a quelli da loro stessi segnalati alle autorità della casa circondariale.
È così che Elio Arnao, Christian Maronia, Samuele La Grassa, Gabriele di Trapani, Angelo Flores e Cristian Barone, sei dei sette autori dello stupro di gruppo compiuto ai danni della ragazza di 19 anni, hanno lasciato ieri notte il carcere dei Pagliarelli, dove erano stati rinchiusi, per essere spostati in altrettanti istituti di pena della Sicilia occidentale.
Per ragioni di sicurezza, l’amministrazione penitenziaria non ha rivelato le nuove destinazioni dei sei indagati anche se, per due di loro, le cosiddette sezioni speciali – riservate ai detenuti che hanno commesso un particolare tipo di reato – dovrebbero essere quelle di Termini Imerese e di Castelvetrano.
Anche Trapani, Sciacca, Favignana e Agrigento potrebbero ospitare i componenti del branco che sono dovuti andare via dal Pagliarelli perché sono stati minacciati dagli altri reclusi, così come aveva evidenziato una relazione della polizia penitenziaria. La decisione della direzione della casa circondariale di mandarli in altre strutture è stata presa per garantire la loro incolumità.