L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sulle confessioni di Angelo Flores tra gli autori dello stupro di gruppo su una 19enne.
«Quella sera è stata una cosa sbagliata, però..». «Durante il tragitto era mezza lucida. che tipo tu gli potevi parlare e lei più o meno capiva». «Fino a un certo punto era consenziente». «Eravamo scioccati». «Ho visto che aveva difficoltà a stare in piedi, ho pensato che fosse divertita», «Pensavo che era eccitata, poi l’ho vista accasciata..». È il mondo al contrario raccontato ai magistrati dai ragazzi dello stupro di gruppo avvenuto il 7 luglio al Foro Italico. Dal resoconto degli interrogatori di garanzia, depositati inattesa che il 3 ottobre si svolga l’incidente probatorio, emerge la banalità del male, cioè l’assoluta incapacità da parte del branco di comprendere fino in fondo la gravità delle azioni commesse dai singoli, accennando a minimi sensi di colpa, come se fosse normale accanirsi in sette contro una diciannovenne ubriaca.
Ad agosto, subito dopo essere stati arrestati, tre degli indagati – Angelo Flores, Christian Maronia e Elio Arnao – avevano provato a sminuire le loro responsabilità, affidandosi sempre alla stessa versione: «Ci stava, anzi sarebbe stata proprio lei a indicare i primi due con cui avere i rapporti sessuali», avevano detto ai giudici. Una difesa disperata di fronte a una realtà agghiacciante, anche se Angelo Flores ha tentato da subito di tirarsi fuori per inguaiare i suoi compagni. Prima ha precisato di non aver partecipato alla violenza sessuale, poi ha accusato gli altri male indagini hanno rivelato che fu lui a riprendere con il suo telefonino tutto quello che era accaduto alla Vucciria e poi nel cantiere abbandonato del collettore fognario.
«lo non ho partecipato, gli altri partecipavano», è l’inizio della ricostruzione in cui cerca di ridimensionare il proprio ruolo. «Lei ha cominciato a toccarci un pochettino a tutti – ha spiegato al Gip – era ubriaca e diciamo che è successo quello che è successo», come se fosse stata la vittima a provocare. Quindi aveva continuato facendo i nomi di Cristian Barone, Christian Maronia, Elio Arnao, Samuele La Grassae «di un altro», che potrebbe essere Riccardo Parrinello. minorenne all’epoca del fatto, uno tra i più aggressivi, immortalati nei video dell’orrore. «Non ho avuto atti sessuali con la persona offesa», avrebbe puntualizzato Flores, ammettendo però di aver «ripreso tutto con il telefono».