L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma su Leo Stulac e la rete segnata contro la Feralpsalò, segnale di ripartenza per lo sloveno.
Finalmente il vero Stulac. I tifosi del Palermo lo aspettavano da un anno. Qualcuno aveva addirittura perso le speranze. Non Corini, né tanto meno il diretto interessato che contro la Feralpisalò ha sciorinato la miglior prestazione da quando indossa la maglia rosanero. siglando anche il suo primo gol col Palermo in campionato (l’altro in Coppa Italia nella scorsa stagione): una rete sotto la Curva Nord che ha cancellato ogni velleità di rimonta degli avversari.
Lo sloveno è apparso brillante, autoritario e propositivo. Efficace in fase di non possesso e abile nel dettare il ritmo, soprattutto dopo il vantaggio. Certo, la Feralpisalò al Barbera ha mostrato i suoi limiti e la classifica parla chiaro, ma indubbiamente la ritrovata verve di Stulac merita di essere sottolineata: l’impressione generale è che Corini abbia ritrovato il giocatore che l’anno scorso era stato presa per governare la squadra. La strada è tracciata: ora l’ex Empoli è chiamato ad una conferma, a cominciare dalla trasferta di Ascoli dopo la sosta.
Intanto si è preso la scena anche grazie al suo primo gol stagionale, un gol cercato già nel primo tempo, quando dal limite dell’area ha sfiorato il palo. Ad inizio ripresa, invece, su un piatto d’argento è arrivato l’assist di Segre, abile a sfruttare l’errore del portiere della Feralpisalò in impostazione e ad innescare lo sloveno che d’interno collo non ha lasciato scampo a Pizzignacco. Comprensibile la sua gioia a fine partita: «Un’emozione indescrivibile ha raccontato sono felice per ché l’anno scorso è stato malto duro per me. Sono contento di aver segnato in casa davanti ai nostri tifosi, perché ho visto i miei compagni felici per me: questo mi fa stare bene. Il nostro è un bel gruppo ed è bello farne parte».