Stulac non ingrana e il Palermo soffre. Il maestro Corini ora deve rilanciarlo
L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma su Corini che deve rilanciare Stulac.
Se non è un caso poco ci manca. Perché tra i nuovi arrivati che stanno incontrando, più o meno, molte difficoltà è quello che per rendimento sta facendo più scalpore. Il pezzo pregiato del mercato rivoluzionario avviato con l’avvento di Corini in panchina è stato indubbiamente Leo Stulac, l’uomo delle geometrie, il regista puro che a Palermo non si vedeva da anni, capace di dettare tempi e ritmi della manovra ma che non si è ancora visto. Lo sloveno sulla carta è uno dei play più forti della Serie B, non a caso due stagioni fa ha portato l’Empoli di Dionisi in Serie A con un ruolo da protagonista, restando con i toscani in massima serie anche lo scorso campionato, seppure con un ruolo più marginale. Una categoria che ha frequentato qualche anno prima anche con la maglia del Parma e che lo ha imposto all’attenzione per le sue caratteristiche in costruzione che possono spostare l’ago della bilancia di un match. Immagini che finora non si sono nemmeno intraviste. In quattro gare e mezzo, dal secondo tempo della gara con l’Ascoli, in cui ha esordito con la maglia rosanero, al primo tempo della sfida col Sudtirol, di lui non si è avuta praticamente traccia, se non per un assist da corner per Segre contro i marchigiani e un tiro da fuori contro il Genoa.
Nell’anno della promozione in Serie A con l’Empoli, in 36 presenze ha segnato 3 gol e confezionato 7 assist e nella massima serie la stagione successiva, pur giocando di meno, è andato a segno 2 volte realizzando altrettanti assist. Il Palermo ha necessità che Stulac si cali nella nuova dimensione in versione di leader al più presto, perché è nelle sue corde e perché le alternative non convincono. Il suo sostituto è Damiani che, nella ripresa con gli altoatesini, non ha per nulla convinto, anche lui troppo timido e tendente al compitino che a una squadra che deve rimontare il risultato non serve. Non è un caso che fosse già un’alternativa a Stulac anche nell’Empoli, dove ha trovato pochissimo spazio. Corini è chiamato a dare una svolta al gioco del Palermo e per farlo deve incidere con maggiore intensità sul ruolo che il centrocampista sloveno deve assumere in questa squadra, perché per il modo con cui è stato rivoluzionato l’organico a campionato già iniziato deve essere, per destinazione tecnica, uno dei leader di questo gruppo appena nato. Stulac se non vuole finire a “Chi l’ha visto?” Deve darsi una mossa, osare di più assecondando le proprie inclinazioni con maggiori verticalizzazioni e le invenzioni che gli competono