Stretta contro la pirateria TV in Italia: nuove sanzioni e obblighi per VPN e ISP

Il contrasto alla pirateria in Italia sta diventando sempre più severo. Oltre alla piattaforma anti-pezzotto Piracy Shield e alle multe automatiche per chi guarda la Serie A tramite streaming illegali, il governo ha introdotto ulteriori misure contro la pirateria TV, anche per eventi sportivi. Le commissioni Bilancio e Finanze del Senato hanno approvato due emendamenti al Decreto Legge Omnibus, modificando le normative sul diritto d’autore e inasprendo le sanzioni per chi non segnala attività illecite, con il rischio di pene detentive.

Il primo emendamento (6.0.35, a firma di Zedda, Liris e Damiani) impone l’obbligo per i fornitori di servizi VPN e DNS di bloccare l’accesso ai contenuti diffusi illegalmente entro 30 minuti dalla notifica di Agcom. Inoltre, la riabilitazione dei nomi di dominio e degli indirizzi IP bloccati potrà avvenire solo dopo sei mesi, a condizione che non siano più utilizzati per scopi illeciti.

Il secondo emendamento (6.0.36, sempre a firma Zedda, Liris e Damiani) obbliga i fornitori di servizi internet, VPN, motori di ricerca e hosting provider a segnalare immediatamente alle autorità eventuali condotte penalmente rilevanti di cui vengono a conoscenza. In caso di mancata segnalazione, si rischia una pena fino a un anno di reclusione, oltre a sanzioni pecuniarie. Anche i fornitori di servizi non stabiliti nell’Unione Europea, ma attivi in Italia, devono designare un rappresentante legale nel Paese.

Queste misure puntano a colpire non solo chi trasmette contenuti illegalmente, ma anche chi fornisce infrastrutture tecniche per aggirare le leggi.