L’edizione online de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma su Nicolò Maja, unico superstite della strage di Samarate.
«Ho due sogni: assistere ad una partita del Palermo e ad una gara di Formula 1». Conclude così la sua intervista al Tg1) il 24enne Nicoló Maja, unico superstite della strage di Samarate, paese in provincia di Varese. Il padre del ragazzo, il 24 maggio di un anno fa, con un martello uccise durante la notte sua madre, Stefania Pivetta, e sua sorella Giulia, e poi tentò di ammazzare anche lui. Tante furono le ferite riportate. Nicolò restò per diverso tempo in gravi condizioni, oggi è su una sedia a rotelle.
Il giovane varesino, pur non essendo di Palermo, fa il tifo per la squadra rosanero. Dopo il grave fatto di cronaca, l’anno scorso, i giocatori rosa Soleri, Accardi e Somma, dopo l’appello del nonno 24enne, fecero un videomessaggio per lui nel tentativo di accelerare con la loro voce e le loro parole il risveglio dal coma. Intervistato dal Tg1, dieci mesi dopo quel maledetto giorno, Nicolò, vivo per miracolo, si chiede il perché di quel gesto. A quanto pare il padre, Alessandro Maja, non aveva accettato il fatto che la moglie lo volesse lasciare.
In attesa di potere ricevere risposte che possano dare sollievo ai suoi tormenti, Nicoló sogna di poter realizzare alcuni sogni. Tra questi, oltre alla Formula uno, c’è il Palermo, la sua squadra del cuore. Un amore lontano. Un fuoco capace, in mezzo al buio e ai dolori di questi mesi, nonostante tutto, di accendergli ancora il cuore di grande passione.