L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sul Mondiale e su alcune parole rilasciate da Roberto Mancini.
Ha sempre disegnato calcio. E pure maglie. Perché Roberto Mancini ha sempre avuto stile, anche fuori dal campo. Lo sapeva bene il mitico presidente della Samp Mantovani, che al giovane Mancio faceva scegliere le divise ufficiali “da passeggio”, quando ancora la moda e il business non erano in gioco.
Lo stile e un sogno: vincere il Mondiale dopo aver riportato in Italia l’Europeo che mancava da 50 anni. Lo ripete come un mantra da quando ha preso la divisa da c.t. dell’Italia, praticamente. E visto che il ritornello non cambia neanche adesso che – come ammette – ci siamo complicati la vita con dei playoff che ci saremmo tutti evitati, loro per primi, viene il dubbio che sia scaramanzia, ma è legge dell’attrazione: se ci credi, succede. «Tocca a noi togliere le castagne dal fuoco, ma quello che abbiamo fatto in estate non è casuale. Quindi, possiamo e dobbiamo crederci e dare tutto». Ci crede e ci ha messo del suo pure Morfeo: «Ho sognato una finale Italia-Brasile 1-0», ci aveva rivelato il c.t. azzurro prima dell’Europeo. Oggi ci conferma che quel sogno vale ancora (non ha gli incubi playoff). Anzi, aggiunge un dettaglio: il marcatore…
Gruppo «Jorginho ha segnato 2 rigori a Santo Stefano all’Aston Villa? Se è per questo, ne ha segnati 6 dopo la Svizzera… Ma non sono arrabbiato. Lui ci ha portato in finale con la Spagna. Poi magari vinceremo il Mondiale e lo faremo con un suo rigore, chi lo sa…». Pensa positivo il Mancio, distribuisce i meriti e sceglie la foto 2021. «Quella finale dopo l’Inghilterra, dove ci siamo tutti, anche se mancano un po’ di ragazzi. Perché quando dico grazie, penso ai 50/60 che hanno contribuito a portare a casa l’Europeo sin dalle qualificazioni». Si fa gruppo anche così.