Roberto Stellone, tecnico del Palermo, è intervenuto in conferenza stampa alla vigilia della finale d’andata contro il Frosinone, in scena domani sera allo stadio “Renzo Barbera”. L’allenatore rosanero ha parlato della condizione degli infortunati, delle sensazioni da ex gialloblù e di tanto altro. Ecco quanto raccolto in sala stampa dalla redazione di Ilovepalermocalcio:
SENSAZIONI: «A Frosinone ho passato anni importanti, sia da giocatore che da allenatore. Abbiamo costruito qualcosa di importante, in tre anni dalla C siamo saliti in A. Oggi il Frosinone è una società solida che ha costruito uno stadio, sarà una partita importante per me ma dal fischio d’inizio penserò solo al bene mio e del Palermo. Non mi emozionerò più di tanto, sono uno che resetta subito, sono concentratissimo su di noi».
STRATEGIA: «La strategia sarà sui 180 minuti, con una vittoria e un pareggio andiamo in A. Cercheremo di osare qualcosa in più in questa partita d’andata. 2 cambi? Contro il Venezia avrei dovuto cambiare altri 4, ho preferito non cambiare nessuno (ride, ndr). Le condizioni dei giocatori ancora non le so, ieri hanno fatto un defaticante. Oggi parlerò con i giocatori per capire, voglio calciatori che hanno recuperato. La nostra rosa ci permette di fare cambi senza snaturare le caratteristiche. In tutte le partite mi è piaciuto l’atteggiamento e la voglia di aiutare il compagno. Oggi verificherò quali saranno 11 titolari in base a ciò che mi diranno».
FROSINONE: «Affrontiamo una squadra forte che ha sfiorato la promozione diretta. Adesso si sono ripresi con 2 buone prestazioni. Ora loro sono avvantaggiati rispetto a noi, però non ci penseranno e non dovremo farlo anche noi. L’atteggiamento sarà quello della gara di ritorno con il Venezia. Bisogna provare a vincere, ma non bisogna perdere. Un pareggio non comprometterebbe ancora nulla. Serve equilibrio e concentrazione, provarla a vincere stando attenti perché il Frosinone ha giocatori di qualità».
FORMAZIONE: «Il fatto che il Palermo non ha perso nelle due gare con il Frosinone cambia poco, ogni partita fa storia a sé. Quello che conta sono i duelli, se li vinci è probabile che porti a casa la partita. Se negli 11 titolari 3-4 non stanno bene è probabile che tu non la vinci. Il mio compito è quello di mettere in campo la squadra migliore, anche mettendo da parte la giustizia. In queste gare vado a sensazione. Questo lo posso fare perché questa squadra può fare più moduli, pensiamo a fare la partita sempre con equilibrio. Si attacca con 6-7, ma subito pronti per difenderci».
STRUNA E NESTOROVSKI: «Ci stanno anche altri giocatori. Sono importanti, ma lo sono anche altri. Scenderà chi penso possa darmi di più nei 90 minuti. Oggi mi interessa mettere gli 11 più giusti possibile per ottenere il risultato pieno».
TURNOVER: «La mia abitudine quando c’è un’infrasettimanale è quella di cambiare tanti giocatori e si va incontro a polemiche. Con il Frosinone arrivammo con forze fresche per questo motivo. Io ero abituato anche a fare 7-8 cambi dalla domenica al turno infrasettimanale, serve per gestire energie e per far sentire tutti importanti. La mia abitudine è quella di ruotare il più possibile. In questa partita però non possiamo fare questo perché non c’è tempo. In due partite hanno giocato 16 giocatori. Domani farò 2-3 cambi».
CASO NESTOROVSKI: «Non c’è un caso con nessuno. Ho trovato gruppo affiatato e unito. In questo è stato bravo anche il precedente allenatore. Io osservo molto l’allenamento. Nestorovski, Jajalo e Coronado venivano da un infortunio. Se chi ha giocato stava facendo bene era giusto continuare così. Non c’è nessun caso. Nestorovski è entrato con il Venezia, non per il contentino ma per vincere la partita. Stiamo parlando di niente, nessuno c’è rimasto male. Nestorovski contro il Venezia si è riscaldato come tutti gli altri e quando abbiamo portato il risultato a casa è stato ad esultare con i compagni. Sta avendo anche l’atteggiamento giusto in allenamento. Non so se giocherà, ma ho piena fiducia in lui. Io ho l’obiettivo di andare in A, la mie scelte sono fatte in funzione di questo».
RISULTATI POSITIVI: «È la prima volta che subentro. Ho sempre avuto la fortuna di iniziare fin da subito. Tutti hanno bisogno di tempo per entrare nella testa dei giocatori, io qui grazie a questi giocatori ho avuto bisogno di poco tempo. Poi è normale che i risultati aiutano ad essere credibile, ma il merito è loro che hanno dato il massimo della disponibilità».
ALEESAMI E RISPOLI: «Stanno facendo tutto quello che gli si chiede. In tutti i moduli ci sono i pro e i contro. Con il Venezia più volte siamo partiti 3 contro 3. Noi dobbiamo capire che un terzino fa l’azione e l’altro viene dentro, questa è una regola che abbiamo cercato di inculcare. Se loro non sono felici di questo? Non mi interessa che siano felici loro, ma che si vinca».
CHOCHEV E BELLUSCI: «Ivaylo Ancora non si sente bene, sta lavorando per capire se può giocare domani o al ritorno. Bellusci dobbiamo valutarlo oggi. Difficoltà far gol? Io guardo quante conclusioni facciamo. Il Venezia era la miglior difesa prima di prendere 5 gol con la Cremonese. Il doppio trequartista era per una questione di rapidità, forse non lo abbiamo sfruttato bene. Da quando sono arrivato io abbiamo avuto tante occasioni, se concludi tante volte prima o poi i gol vengono fatti».
RIGORI: «Quando studi il portiere avversario “sai” dove potrebbe buttarsi. Io conosco le caratteristiche dei miei. In queste partite ci vuole anche un po’ di fortuna e c’è anche l’aspetto emotivo. Loro anche se dovessero sbagliare avranno sempre il mio sostegno. A me interessa la concentrazione e l’attenzione. Devono scendere in campo organizzati al di là del fatto che io conosco loro e loro conoscono me. Rigori? Oggi proviamo qualcosa. Trajkovski? È in fiducia, ma lo sono anche gli altri. Sono tutti importanti, tutti hanno la mia fiducia ed io sento la loro fiducia in me».