L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sul clima rovente che attende la gara finalissima di questa sera tra Palermo e Padova al Barbera.
C’è il fortino e c’è una striscia di imbattibilità che fa paura. Sono ventotto le partite senza macchia al «Barbera», una serie positiva che il Palermo ha iniziato a costruire a marzo del 2021 con un pareggio senza gol con la Vibonese. Da allora il «Barbera» è diventato inespugnabile per tutti, piccole e grandi hanno ricevuto lo stesso trattamento e il rendimento casalingo ha fatto sì che il Palermo potesse issarsi sul podio e iniziare questi play-off anche con il vantaggio di essere la migliore terza di tutti e tre i gironi.
Venti vittorie e otto pareggi, è questo il ruolino di marcia del Palermo al «Barbera» da marzo 2021 a oggi. La squadra rosanero era già garanzia di affidabilità casalinga con Filippi in panchina, si è confermata uguale con Baldini. E il «Barbera» adesso è l’arma in più per quest’ultima partita che divide il Palermo dal sogno Serie B. Nei play-off, il cammino non è stato tutto rose e fiori, perché De Rose e compagni qualcosina l’hanno rischiata. I primi brividi con la Triestina dopo il gol di Litteri, poi «livellato» con quello di Luperini nel recupero. Il vero spavento con l’Entella, quando i liguri sono riusciti a portarsi avanti di due gol. A metà ripresa il Palermo stava salutando la qualificazione dopo aver vinto 2-1 a Chiavari (stesso risultato della prima partita in trasferta a Trieste), poi l’effetto «Barbera» ha fatto il suo.
Prima la zampata di Soleri, quindi la magia di Fella e tanti saluti all’Entella. Di tutt’altro tenore la sfida con la Feralpisalò, anche alla luce del 3-0 colto dai rosanero in trasferta. Leggera supremazia dei lombardi ad inizio partita, poi il gol di Brunori etitoli di coda. Risultati che hanno consentito di giocarsi questa finale con il Padova che è iniziata con un altro blitz in trasferta all’«Euganeo». Adesso il Palermo deve completare l’opera ed è chiaro che punta proprio sull’effetto «Barbera» per fare il passo decisivo verso la B. Allungando la serie positiva interna a 29 partite, anche con un pareggio, la promozione sarebbe automatica, perché il Padova per prendersi la promozione deve vincere con due gol di scarto nei 90’ o nei 120’, oppure superare i rosaneri ai rigori dopo averli sconfitti di misura.
Uno scenario che nessuno evocare, tanto i più i soliti 33 mila che proveranno a trascinare il Palermo in Serie B. Nonostante la vittoria all’andata, il Padova non fa dormire sonni tranquilli, perché è squadra esperta e anche zeppa di giocatori che hanno esperienza e possono decidere la partita con una giocata. A confortare, però, è proprio l’effetto «Barbera» che in campionato s’è fatto sentire anche con le grandi. Il Catanzaro pareggiò solo perché Brunori sbagliò un rigore, l’Avellino si portò via un punto perché l’arbitro s’inventò un fallo in area su Plescia (l’ex rosa cadde fulminato senza essere toccato da nessuno) che costò il rigore e il pari. Il Bari, prima di Natale, pareggiò senza mai dare la vera sensazione di potere fare male al Palermo. Peggio è andata al Monopoli e anche alla Virtus Francavilla, che non avevano il pedigree della altre tre big del Girone C, ma che hanno fatto un campionato da protagoniste. Entrambe al «Barbera» hanno perso. Adesso al Palermo resta da fare solo un ultimo passo e sfruttare l’effetto «Barbera» per allungare la striscia positiva interna a 29 partite utili e prendersi la Serie B.