Stasera il ritorno con la Triestina. Palermo, la carica dei 30 mila per sognare
L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sulla gara di questa sera del Palermo contro la Triestina.
Stasera molti calciatori rosanero capiranno, precisamente, cosa vuol dire giocare nel Palermo. Giocare un turno preliminare dei playoff di Serie C con trentamila spettatori capita qui e in pochissime altre parti del mondo. Qualche giocatore rosanero sarà tentato dall’ovazione per un numero a effetto, qualcuno potrà essere frenato dalla folla nel timore di sbagliare. Ne abbiamo viste tante e sappiamo benissimo che giocare in certe situazioni ambientali può essere esaltante, quanto pericoloso per chi non c’è abituato. E Silvio Baldini, che c’è passato nella sua precedente esperienza sulla panchina rosa, dovrà essere il custode di un principio sacro: il Palermo può andare in B solo se riesce a essere sereno, umile e compatto, anche davanti a trentamila spettatori.
Se insomma, riesce a restare una squadra, la stessa squadra che ha vinto le ultime cinque partite di fila. Compito ancor più delicato se per passare il turno basterà non perdere, anzi perfino perdere con un solo gol di scarto. Attaccare o difendersi? Questo sarà oggi il dilemma e il rischio sarà guardare troppo spesso il tabellone in attesa che il tempo scorra, perché solo cullarsi sul risultato dell’andata può rimettere in gioco la Triestina, un avversario battuto nettamente ma con individualità di valore. Un avversario che oggi sarà privo di giocatori importanti (l’attaccante Gomez squalificato, il difensore Negro e il l’esterno Lopez infortunati) e che potrebbe avere imparato qualcosa dalla gara di domenica scorsa. Tanto che non è facile capire se Bucchi riproporrà il 3-4-2-1 del primo tempo o se giocherà col modulo 4-3-3 con cui nella ripresa – controllando meglio la parte centrale del campo – ha messo in difficoltà il Palermo.
Una cosa però è certa: ancor più che all’andata la Triestina sarà costretta ad attaccare, con qualsiasi modulo scenderà (possibile anche un 3-5-2) in campo. E chiunque voglia attaccare nel calcio deve scoprirsi, non ha alternative. Si esporrà dunque alle ripartenze dei rosa, che già a Trieste sono state devastanti. Sul piano tattico, dunque una gara a misura del Palermo, a condizione che non si faccia schiacciare. Perché quello che è accaduto a Trieste deve servire da lezione. Nel primo tempo i rosa aggredendo e sfruttando il lavoro di Luperini (mediano «camuffato» da trequartista) ha tolto regolarmente l’iniziativa alla Triestina; nella ripresa, anche per la rinuncia a Dall’Oglio, i rosa hanno perso il controllo del centrocampo lasciando troppi spazi agli avversari. Occorreranno ritmo e pressione, come nel primo tempo di Trieste.