Stadi più aperti e presto anche pieni. La svolta dal 1° marzo la capienza torna al 75%. Ma pronti già dal 19 a salire al 100%
L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sulla questione relativa alla capienza negli stadi.
Il Covid è entrato nelle nostre vite da quasi due anni e ha sconvolto ogni ambito, compreso ovviamente il calcio. In tutto questo tempo sono stati presi molti provvedimenti e si è passati dagli stadi chiusi al 75% della capienza salvo poi fare molti passi indietro: ora siamo al 50%. e si spera di tornare finalmente alla normalità.
Ora il problema è scriverla questa benedetta data del ritorno al 100 per 100. Ieri è stata la giornata della svolta per la storia delle capienze negli stadi e nei palazzetti, ma manca l’ultimo passo. Sono successe due cose importanti. È stato di fatto ufficializzato il ritorno al 75 per cento all’aperto (e del 60 al chiuso), le soglie in vigore in autunno prima del peggioramento della curva epidemiologica, a partire dal primo marzo. Un comunicato congiunto del ministro della salute Roberto Speranza e della sottosegretaria allo sport Valentina Vezzali ha confermato con la formula del «lavoriamo per» le voci che si erano diffuse verso l’ora di pranzo e che facevano pensare che la giornata avesse in pancia una novità. E una prima volta. Speranza, infatti, non aveva mai detto nero su bianco di «capienza massima degli impianti sportivi all’aperto e al chiuso» da raggiungere «seppure in un percorso graduale».
Doppia corsia La svolta è proprio questa: il ministro della Salute è giunto alla conclusione che in questo quadro epidemiologico, ovviamente con un monitoraggio attento a ogni sussulto della curva, gli stadi non possano non seguire il percorso di riaperture che il governo ha pianificato per tutto il Paese, a partire dalle scadenze imminenti, la riapertura delle discoteche e l’abolizione dell’obbligo di mascherina all’aperto. Ed è proprio sull’asse Federcalcio-Speranza che sarebbero stati rimossi gli ultimi dubbi. Mentre parallelamente la Vezzali lavorava per trovare lo strumento giusto, l’emendamento al decreto Covid del 24 dicembre che oggi in commissione Affari Costituzionali al Senato riunirà una serie di proposte in questa direzione cominciando con il binomio 75-60 per cento. L’approvazione deve avvenire entro il 22 febbraio, probabile che sia la data del primo marzo quella in cui diventerà operativo. E che si possa ricominciare dalle semifinali di Coppa Italia.
Ma il 100? Ci sono due ipotesi più forti per la capienza massima. La prima, ripartire a pieno regime nel weekend 19-20 marzo, un turno di campionato, ci sono fra le altre Inter-Fiorentina e Roma-Lazio, prima della sosta per i playoff mondiali. E sì perché l’altra possibilità è che il 100 per 100 ritorni proprio nella partita in cui la Nazionale di Mancini si giocherà la semifinale per il Qatar: la sfida di Palermo con la Macedonia del Nord del 24 marzo. Difficile che i tempi possano essere più spediti fino a immaginare un ritorno agli spalti pieni già dal 15 marzo (in quel caso la prima a beneficiarne sarebbe Juventus-Villarreal di Champions, in programma il 16).