L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sulla questione stadi al 100%, con ogni probabilità a partire dal 1° aprile.
Sì all’indice di liquidità per iscriversi al campionato. Ma con una soglia ancora da stabilire. Il rapporto fra attività e passività correnti potrebbe ripartire dallo 0,6 per poi raggiungere quota 1 in un percorso però pluriennale. «Abbiamo concordato con le componenti che serve mettere in sicurezza il sistema – spiega il presidente Gabriele Gravina al termine del consiglio federale – e cominciare a preoccuparsi del medio-lungo termine con parametri che possano dare maggiore sostenibilità». Dunque, più severità ma anche l’adesione alla richiesta del neoeletto presidente di Lega A Lorenzo Casini, di più tempo per chiudere la partita delle «licenze nazionali». Anche perché da diversi club continua a filtrare allarme: ci vuole gradualità altrimenti non ce la facciamo. L’indice sarà definito ad aprile, nella prossima riunione, ma le società spingeranno per attenuare l’impatto della norma. Sul fronte statuto ci sarà un altro mese per il commissario ad acta Gennaro Terracciano per la riscrittura.
Ghirelli vice Quanto al posto di vicepresidente dopo le dimissioni di Paolo Dal Pino, c’è stato il «segnale di grande compattezza», parole di Gravina, dell’elezione all’unanimità del presidente della Lega Pro Francesco Ghirelli: 17 voti su 17, ma Lotito e Marotta avevano chiesto il rinvio e per questo non hanno partecipato al voto. Resta vicario il leader dell’Aic Umberto Calcagno. Gravina ha assicurato che nel comitato di presidenza entrerà proprio Casini. Che parla in una dichiarazione di «ottimo risultato per la Lega. Che lavorerà insieme con la Figc sulle licenze e potrà aggiornare il proprio statuto». Quanto al vicepresidente, il nuovo leader della Lega dice di «aver poco da dire, era già stato tutto deciso».
Grande freddo Dalla (almeno apparente) minore tensione Figc-Lega al grande freddo fra Gravina e la sottosegretaria allo Sport. C’è stato un altro ping pong sul 100 per 100 per Italia-Macedonia del Nord. «La firma spetta a me: se tutto andrà bene darò la deroga, sto valutando», ha detto a Sky Valentina Vezzali. Più che altro una difesa delle sue prerogative, la deroga è scontata. Anche perché ieri Speranza ha ribadito il «nulla osta sanitario. Sull’importanza o meno dell’evento decide la sottosegretaria che firma il decreto». Ma con un Mondiale in palio il dilemma sull’importanza non esiste. E poi oggi il Consiglio dei ministri aprirà gli stadi al 100 per 100 della capienza dal primo aprile. Fino al primo maggio dovrebbe restare l’obbligo di super green pass e di mascherina ffp2 per gli spettatori. Ma c’è stato pure un altro botta e risposta Gravina-Vezzali. «Il tavolo tecnico? Non ne abbiamo saputo più niente e non abbiamo ottenuto nulla», ha detto il presidente. «Non era tecnico, ma istituzionale – ha risposto la sottosegretaria – Lo convocherò la prossima settimana, non per parlare di ristori a pioggia, ma per adottare misure immediate per un sistema malato».