Squalifica a vita: l’ex Milan l’ha combinata grossissima | Ammonizioni pilotate

L’accusa è gigantesca per l’ex giocatore del Milan. Squalifica a vita, radiato dal calcio: l’ha combinata veramente grossa.

Lo scandalo calcio scommesse scoppiato lo scorso anno ha destabilizzato lo sport in tutta Europa. Tanti calciatori importanti sono stati squalificati, altri invece ascoltati prima dalla giustizia sportiva, poi dalle forze dell’ordine. Un vero caos, che ha coinvolto investigazioni giornalistiche in Italia anche piuttosto discusse.

Sta di fatto che sono stati diversi i club coinvolti, ma soprattutto i calciatori. In Serie A era esploso il caso durante il ritiro in nazionale, con tanti azzurri che si erano dovuti allontanare dal ritiro per parlare con la polizia. Poi era arrivato il momento delle squalifiche.

Di un anno per Fagioli, che era stato difeso sia dal ct Spalletti che dalla Juventus, e per Tonali appena passato dal Milan al Newcastle. Adesso però, sempre per investigazioni riguardanti lo scorso anno, a rischiare è un calciatore della Premier League, un ex rossonero.

Squalifica a vita: rischia di essere radiato

Nel 2023 era tornato l’incubo calcio scommesse. Un caso che aveva avvolto il mondo del football sia in Italia che in Inghilterra. Sotto i riflettori ma in maniera negativa era finito anche Lucas Paqueta. Il brasiliano adesso al West Ham infatti, ha ricevuto accuse pesantissime da parte della FA inglese, accuse di avere piazzato scommesse – che si riferivano a cartellini gialli pilotati contro Leicester, Aston Villa, Leeds e Bournemouth – e di avere controllato così l’andamento delle partite.

La questione si risolverà alla fine del prossimo campionato, ma gli organi inglesi vorrebbero infliggere al giocatore come detto la squalifica a vita. Una pena che sia club che giocatore trovano spropositata. Ecco le contromosse.

Paqueta: “Lotterò con ogni mezzo”

Il club inglese in cui milita Paqueta ha già fatto sapere che in caso al termine della stagione 2025 si perpetuerà il caso, si rivolgerà al CAS di Losanna – tribunale arbitrale dello sport – per mettere in discussione la giurisdizione su una eventuale sentenza così pesante della FA.

Lo stesso giocatore ha fatto sapere di non volersi arrendere, e di non avere alcuna intenzione di sottostare a tale pena, affermando in merito alla vicenda: “Sono estremamente sorpreso e anche sconvolto dalla decisione della FA di accusarmi in questo modo. Lo scorso anno per 9 mesi ho collaborato in ogni fase dell’indagine, fornendo tutte le informazioni. Nego assolutamente le accuse e lotterò con ogni mezzo per riabilitare il mio nome“.