Gazzetta dello Sport: “Palermo, ciao Ballardini. Zamparini sceglie De Zerbi, pronto biennale da 500mila euro”
“Ennesimo ribaltone sulla panchina del Palermo. Lo strappo con Davide Ballardini spalanca le porte della massima serie a Roberto De Zerbi, fresco di risoluzione con il Foggia (dopo l’esonero di Ferragosto). Il bilancio rosanero è di 9 avvicendamenti (con 7 tecnici) nella scorsa stagione e ora si profila un nuovo cambio dopo sole due giornate di campionato e il pari in casa Inter.
LA ROTTURA Da diverse settimane Ballardini covava insoddisfazione e perplessità sulla campagna acquisti. Tante partenze illustri, su tutte quelle del goleador Gilardino e del fantasista italo-argentino Vazquez, con pochi innesti. Molti dei quali senza esperienza nel nostro campionato. Un gruppo di giovani stranieri, tutti da scoprire: Sallai, Aleesami, Rajkovic e Nestorovski. Troppo poco (secondo il tecnico) per vivere un campionato tranquillo e senza sofferenze come auspicato pubblicamente dal presidente Zamparini, che ha anche spronato più volte l’allenatore a sposare la linea verde. A rincuorare Ballardini sono stati gli arrivi di due elementi esperti come Gazzi e Diamanti, sbarcato in extremis come il brasiliano Bruno Henrique. Dopo il buon pareggio di San Siro contro l’Inter, il romagnolo aveva invocato a gran voce l’acquisto di un centravanti. Dal mercato, però, nonostante gli sforzi negli ultimi giorni del d.s. Faggiano, non è arrivato nessuno. Con la beffa giovedì pomeriggio del rifiuto anche dello svincolato Bergessio. L’argentino era l’ultima spiaggia per rinforzare l’attacco. Il suo no ha riacceso l’insoddisfazione del tecnico, pronto addirittura a rassegnare le dimissioni. La classica goccia che ha fatto traboccare un vaso già colmo. «Ballardini non è soddisfatto? Non mi interessa. Lo considero un grande allenatore, ma è inutile tenerlo controvoglia», aveva dichiarato Maurizio Zamparini respingendo al mittente i malumori del tecnico. La crisi, però, non è rientrata. Uno strappo non ricucibile, a differenza di quanto accaduto a fine luglio. Ieri pomeriggio Ballardini, insieme al suo staff, ha diretto comunque l’allenamento della squadra a Boccadifalco. In ogni caso il destino appare segnato. Si tratta per la risoluzione del contratto intorno ai 300mila euro. E dietro l’angolo è già pronto De Zerbi come ammesso proprio dal patron: «Mi intriga molto, fa un bel gioco offensivo».
L’EREDE Un feeling datato quello fra il club rosanero e il giovane allenatore bresciano. Tant’è vero che a fine giugno, ancor prima di rinunciare alla A con il Crotone e rinnovare sino al 2019 con il Foggia, De Zerbi era stato contattato dal Palermo. A caldeggiarne l’ingaggio a Zamparini era stato il consulente di mercato Gianni Di Marzio, da sempre grande estimatore del tecnico che ha perso la B solo nella finale dei playoff contro il Pisa. Quel contatto non portò a nulla per il veto dell’allora d.s. Rino Foschi, che invece aveva tentato di ingaggiare Rolando Maran. Negli ultimi giorni lo stesso Di Marzio è tornato alla carica per portare a Palermo De Zerbi. Non è un caso che giovedì sera l’allenatore e il suo staff abbiano accelerato e concluso le pratiche per la risoluzione dei rispettivi contratti con il Foggia. Da via del Fante, infatti, era già arrivata la chiamata per allenare i siciliani. Con tanto di accordo trovato per un biennale da 500mila euro a stagione. Nell’avventura palermitana De Zerbi avrà come vice Davide Possanzini (2 presenze nel 2005 con il Palermo) e i preparatori Marcattili e Teresa.
GLI SCENARI Insomma, come sono lontani i tempi del «Siamo come Ficarra e Picone» pronunciato dal ravvenate per brindare con Di Marzio alla salvezza conquistata in rimonta sul Carpi. Un’impresa con tre vittorie e due pareggi nelle ultime cinque giornate dello scorso campionato che hanno permesso ai rosanero di restare in Serie A. De Zerbi ama il calcio spettacolare, ma soprattutto è abituato ad incidere nelle scelte di mercato: com’è accaduto negli ultimi due anni a Foggia. Sarà interessante vedere come Zamparini legherà con l’enfant prodige bresciano. Nell’anno dei debuttanti diventa sempre più centrale il ruolo del saggio Di Marzio (coetaneo del presidente)”. Questo ciò che si legge sull’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.