Spinazzola. Una bella notizia per la Roma e per la Nazionale. L’esterno azzurro è pronto dopo 10 mesi da incubo

L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma su Spinazzola che dopo l’incubo vissuto durante l’Europeo 2020 finalmente torna a disposizione della Roma e della Nazionale.

La festa dei lavoratori, la festa dei tifosi. E forse anche la festa di Leonardo Spinazzola. Sarà un primo maggio speciale per la Roma, che prova a battere il Bologna per difendere il quinto posto. E che potrebbe riabbracciare il giocatore più rimpianto della stagione, il migliore rinforzo possibile per la squadra del futuro. Mourinho è tentato di concedergli qualche minuto, se la partita lo consentirà, essendo stato convinto dai progressi atletici di Spina. Avrebbe anzi desiderato regalargli prima il debutto, ad esempio nell’ultima trasferta di campionato a San Siro contro l’Inter, ma poi ha preferito soprassedere.

boato. E’ più bello e più giusto che il ritorno avvenga all’Olimpico, poi. In mezzo alla gente che lo ama, in uno stadio pieno fino all’ultimo seggiolino: la Roma ha finito ieri anche i biglietti dei Distinti Nord, che in teoria sarebbero stati riservati ai tifosi bolognesi. Di fronte alla scarsa richiesta, la società ha deciso di spostare nella tribuna centrale (la Monte Mario) gli ospiti per assecondare l’entusiasmo del popolo giallorosso. Sold out: sarà superata quota 64.000 spettatori, come è successo il 10 aprile per la partita contro la Salernitana. Quale migliore occasione allora per rivedere Spinazzola, che proprio quel giorno è tornato in panchina per la prima volta. Indizio: stasera allo stadio andranno anche familiari e amici, intuendo che può essere la domenica buona.

crescita. Da un mese ormai Spinazzola si allena con il gruppo. Non è ancora al cento per cento, ovviamente. Ma ha ripreso confidenza da un po’ con i contrasti, con le partitelle di allenamento che non sono mai banali a Trigoria, sotto lo sguardo attento di Mourinho che non vede l’ora di sfruttarne le qualità. «Per me anche averlo per una partita sarà un successo – aveva detto l’allenatore qualche settimana fa – l’infortunio che ha subìto è il peggiore per un atleta. E’ molto infido, perché comporta una riabilitazione non lineare: up and down».

PIANO PIANO. Il protocollo fissato dal professor Lempainen, il chirurgo finlandese che lo operò a Turku dieci mesi fa, stabilisce un rientro graduale: «Prima 10-15 minuti, poi 20 e così via. Ci vuole pazienza». E’ evidente che Spinazzola, ormai, potrà recuperare la piena efficienza soltanto in estate, quando potrà svolgere tutta la preparazione con i compagni. Ma rivederlo correre sulla fascia farà un bell’effetto. Anche a Roberto Mancini, che conta su di lui per la ripartenza della Nazionale verso il prossimo Europeo. Nessuno nel club Italia ha dimenticato la sua importanza, nella strada verso il trionfo di Wembley.

PREVENZIONE. L’attesa è stata lunga. Ma la pazienza, con un tendine d’Achille completamente distrutto, è stata premiata. Mentre si curava, Spinazzola ha anche svolto un lavoro di prevenzione che minimizzerà il rischio di una terribile ricaduta e al tempo stesso ha favorito un migliore equilibrio muscolare. Avendo constatato uno storico di infortuni piuttosto preoccupante, il dottor Lempainen ha approfittato dell’incidente per dargli il tempo di sistemare anche gli acciacchi pregressi. Tra i due, calciatore e chirurgo, si è creato un feeling particolare: Spinazzola è convinto di essersi affidato al migliore specialista del mondo. Ma la fiducia è totalmente ricambiata. «Leonardo ha un carattere positivo – ha raccontato Lempainen – sono sicuro che tornerà come prima, anzi meglio di prima. La sua carriera potrà ricominciare alla grande, anche se il tendine per una questione fisiologica ha perso circa il 10 per cento della sua efficienza». Bentornato Spinazzola, allora. Se non sarà oggi, sarà per la prossima. Ma sarà. Ed è già tanto, dopo le lacrime di Wembley.