Nelle prossime ore lo Spezia potrebbe essere ceduto a Brera Holding, coadiuvato dal fondo statunitense Capstone. Ai microfoni de “Il Secolo XIX”, Marco Bellinazzo, esperto di di calcio ed affari, ha rilasciato le seguenti parole:
«Ho seguito la possibile cessione a Brera Holdings della Salernitana, non andata a buon fine e conosco marginalmente le meccaniche dell’operazione che, dicono, si stia elaborando alla Spezia. In questi casi di solito, un investitore, che ha altre mire, ottiene un finanziamento e compra un club, magari ceduto a zero per liberarsi della gestione. Pattuisce una restituzione di interessi in 3-4-5 anni, e per 10 milioni puoi anche riavere 3 milioni in più di interessi, ma sono numeri non precisi. Se, come è successo per l’Inter o il Milan, il prestito non viene onorato, con il solo primo esborso, rateizzato, il fondo si riprende la società. Poi la cristallizza. La paga quindi un niente, e la rivende nel breve a cifre importanti, rivalutata. Sullo Spezia hanno anche poco da speculare, perché i numeri sono quelli, lo stadio nuovo ma limitato, l’area piccola. Quale profittabilità importante puoi ricavare?».
«Molti finanziatori americani – continua Bellinazzo – sembrano fiutare un affare che è molto più complesso di quello che gli viene presentato, e alcuni non hanno neanche bene idea di quello che stanno comprando. Ma lo comprano. Per comprare una franchigia americana ci vogliono molte decine di milioni di dollari, per acquistare il pacchetto di maggioranza di club di calcio italiani, la spesa è parecchio minore. Si calcolano i margini di crescita, soprattutto. Ci sono leggende, molto simili al vero, che parlano di un presidente di serie A americano che, dopo aver acquistato un club, oggi in massima serie, chiede cosa sia tutta questa preoccupazione per i risultati negativi della squadra, per scoprire poi che in Italia esiste la retrocessione e i ricavi televisivi super dimezzati».