Rachid Kouda, calciatore dello Spezia, ha fatto visita agli alunni delle classi prime dell’istituto “Dante Alighieri” di Aulla per il progetto “Io Calciatore”.
Di seguito le sue parole:
«Fin da piccolo ho fatto tanti sacrifici per coltivare la mia passione e anche nei momenti più difficili non ho mai vacillato, perchè il calcio oltre essere il mio lavoro è la mia più grande passione e non potrei mai stare senza. La mia famiglia è stata determinante, mi ha sempre supportato, anche se lasciare casa è stato difficile e la sera prima di trasferirmi a Cagliari abbiamo pianto tutti insieme, anche se sapevamo che era la cosa giusta da fare per il mio futuro e la mia crescita professionale e personale».
«Spezia? Non volevo crederci e posso dire che è stata una chiamata che mi ha fatto brillare gli occhi. Sono arrivato in punta di piedi in una piazza importante e inizialmente non nascondo che avevo un po’ di timore, ma una volta sul campo l’ho abbandonato e ogni giorno cerco sempre di migliorarmi e dare il mio contributo alla causa. Vorrei iniziare l’università, magari non subito, ma è una cosa che mi sono ripromesso di fare perchè studiare è importante per chiunque, anche per noi calciatori».
«Calciatore più forte? Il calciatore più forte con cui ho giocato fino ad oggi è sicuramente Daniele Verde, un talento straordinario e lo sta dimostrando anche in questa stagione. Tifosi? Personalmente mi piace molto quando la gente mi ferma per strada e ricordo quando io stesso lo facevo quando incontravo i miei idoli e cerco di essere sempre molto disponibile con tutti. I nostri tifosi sono eccezionali, si percepisce una passione incredibile e ci hanno sempre supportato, anche in trasferta, spingendoci sempre a dare il massimo; io credo che quando le cose vanno male i fischi siano giusti e comprensibili, sta a noi trasformarli in applausi, ma per farlo bisogna lavorare e migliorare quanto non ha funzionato fino a quel momento: è da questo scambio continuo che possiamo trarre la forza per raggiungere i nostri obiettivi».