
In un momento cruciale della stagione, Petko Hristov, il carismatico difensore e capitano dello Spezia, ha espresso fiducia e determinazione riguardo le ambizioni della squadra di raggiungere il secondo posto in campionato, nonostante le recenti difficoltà. Durante un’intervista esclusiva concessa a Cittadellaspezia.com, il capitano ha difeso la squadra e il portiere Chichizola dalle critiche ricevute.
«Sono il capitano dello Spezia e sarei l’uomo più felice del mondo se riuscissi a portarlo in Serie A» ha dichiarato Hristov, riflettendo sull’impegno e sulla coesione del gruppo. «La nostra preparazione prosegue senza sosta. Siamo la stessa squadra di otto mesi fa, e l’entusiasmo per la prossima partita contro la Sampdoria è alle stelle».
Nonostante un inizio di stagione all’insegna della salvezza, gli Aquilotti si sono rapidamente resi conto del loro potenziale. «Abbiamo iniziato con l’obiettivo di salvarci, ma ci siamo presto accorti della nostra forza» ha proseguito Hristov. «Ora occupiamo una posizione di rilievo in classifica e restiamo concentrati, consapevoli che ogni partita è una battaglia»
La squadra, che si trova stabilmente in terza posizione, ha mostrato momenti di brillantezza, vincendo incontri cruciali e dimostrando di poter competere al vertice. «Siamo stati consistentemente tra i primi e, nonostante le critiche, abbiamo disputato un campionato devastante» ha aggiunto il capitano, sottolineando l’importanza di rimanere uniti anche nei momenti difficili.
Hristov ha poi toccato il tema delle critiche, in particolare quelle rivolte a Chichizola: «Chichizola ci dà una grandissima esperienza, dà tanti consigli a noi difensori perché è uno che ha visto tanto calcio, ha fatto mille partite, ha vinto tanto. È importante per noi avere uno come lui in porta. Non è giusto che quando si perde come contro il Brescia si punti il dito e si dica che abbiamo perso per colpa sua. Ogni giocatore sbaglia, in una partita si sbaglia tantissimo, poi prendi gol e tutti lo fanno notare. Non va bene puntare il dito, specie se siamo terzi. Abbiamo bisogno di tutti in questo momento. C’è da giocarsi un secondo posto ancora, poi al massimo ci saranno i playoff. Io sono il capitano dello Spezia e mi sento responsabile per tutti: se succede qualcosa che si critichi me, non voglio vedere che si punti il dito contro qualcuno dei miei compagni. Sono uno che sente tantissimo le partite dello Spezia, è nel mio cuore, sto cercando di dare il massimo per vincere sempre, come tutta la nostra squadra. Nessuno di noi entra in campo con la consapevolezza di perdere, poi ci sono gli avversari e può sempre succedere qualunque cosa».