Nel corso di un incontro speciale con gli studenti di una scuola media di La Spezia, Giuseppe Aurelio, difensore dello Spezia, ha condiviso la sua esperienza di vita e i valori che lo guidano, rispondendo con entusiasmo alle domande poste dai ragazzi.
Tra i temi affrontati, Aurelio ha parlato di lotta al bullismo, sacrifici necessari per emergere nello sport e l’importanza dello spirito di squadra, regalando ai giovani un messaggio di speranza e determinazione.
Ecco le sue parole:
«Non mi sono mai piaciuti i bulli e ho sempre fatto il possibile per proteggere chi vedevo vessato da loro e anche voi dovete unirvi per fare in modo che i bulli perdano tutta la loro efficacia, perché l’unione fa la forza e nessuno deve rimanere indietro. Io sono andato via di casa molto giovane, all’inizio è stato difficile, ma ho una famiglia fantastica che mi ha sempre supportato e che mi è sempre stata vicina lungo tutto il percorso, aiutandomi sicuramente ad accrescere la forza interiore che è fondamentale per superare le difficoltà che nello sport come nella vita si possono palesare. Lo studio? Mi piaceva matematica, infatti ho studiato ragioneria e avrei voluto proseguire anche nel percorso universitario, sicuramente un sacrificio in più considerati i tanti impegni che ha un calciatore, ma non per questo impossibile. La vita di un professionista non è sicuramente solo lustrini e applausi, ma servono applicazione, determinazione e spirito di sacrificio perché, oltre al campo, ci sono anche tante rinunce da fare al di fuori, ma valgono la pena per poi vivere le emozioni che viviamo ogni weekend. Abbiamo un gruppo unito, forte e io sono davvero orgoglioso di essere qui e poter indossare la maglia bianca, perché basta girando in città si percepisce cosa lo Spezia voglia dire per la sua gente, pertanto non posso che esserne onorato e allo stesso tempo determinato a ripagare, insieme ai miei compagni, così tanto affetto»