«Quando il Palermo ha giocato una partita in casa nella settimana in cui sono arrivati i soldi per gli stipendi dei calciatori e le voci di una cessione imminente, lo stadio si è riempito. E con il Brescia la gente era lì. A Palermo la squadra è nostra, vogliamo tenercela stretta. Ma con Maurizio Zamparini questa percezione è venuta meno. E’ stato un presidente padrone, è come se volesse sentire il Palermo suo e solo suo». Però ha anche portato la squadra più in alto che mai e in Europa. «Vero. Infatti la svolta in negativo è arrivata dopo. Quando Zamparini ha deciso di non spendere più soldi. Non poteva, non ha voluto? Non lo so e non spetta a me scoprirlo. Ma i giocatori hanno cominciato ad andare via anziché arrivare. Toni, Corini, Sorrentino, Cavani, Dybala, Belotti… . Non erano neppure così dispiaciuti. Avevano annusato l’aria». Queste le dichiarazioni a “Il Corriere dello Sport” di Tony Sperandeo.