«Chi vuol lavorare con me deve sentirsi convinto. Anzi, deve sentirsi l’Inter, non un calciatore dell’Inter. Senò è inutile parlare di senso di appartenenza. I ragazzi non devono pensare “Io sono Candreva o Murillo, giocatore dell’Inter”, bensì “Io sono l’Inter!”. Bisogna avere a mente la grande storia di questo club. Voglio vedere subito un po’ di cazzimma negli incontri contro le big in amichevole, nei quali rischi sberloni anche per via della non perfetta condizione fisica. La Champions? Abbiamo l’obbligo di sentirlo come obiettivo minimo. Voglio guardare i miei negli occhi e capire come reagiscono alle sollecitazioni». Queste le parole rilasciate da Luciano Spalletti, tecnico dell’Inter, ai microfoni de “La Gazzetta dello Sport”.